nucleo comunista internazionalista
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CAPITALE ASSASSINO

Moussa Ba, senegalese di 28 anni, è l'ultimo schiavo del ghetto di San Ferdinando ucciso dal Capitale: lavorava come bracciante nei campi della piana di Gioia Tauro e la sua baracca all'improvviso è stata coinvolta da un incendio sviluppatosi a poca distanza. E’ la fotocopia identica di quanto accaduto esattamente un anno fa nella stessa località, quando un altro incendio causò la morte di una proletaria nigeriana di 26 anni, Becky Moses.

In solidarietà con la nuova vittima e i suoi compagni, lavoratori immigrati, riproponiamo la lettura del nostro articolo pubblicato l’11 febbraio 2018 “Braccianti immigrati: a otto anni dalla rivolta di Rosarno nulla è cambiato – Colpa della “Testarda cecità istituzionale? O c'è qualcosa d'altro?”.

Non c’è nulla da aggiungere o modificare rispetto all’analisi delle cause e alla ricerca dei motivi scatenanti della tragedia. Il nodo centrale rimane sempre lo stesso: PERCHE’ nulla è cambiato?

La nostra risposta – che qui riassumiamo – è chiaramente espressa nell’articolo:

Braccianti immigrati: a otto anni dalla rivolta di Rosarno nulla è cambiato; Colpa della “Testarda cecità istituzionale? O c'è qualcosa d'altro?”

Per ulteriori approfondimenti sulla nostra posizione di classe riguardo al problema dell’immigrazione rimandiamo ai seguenti nostri articoli:


- “Hanno assassinato un proletario immigrato”, 6 giugno 2018

- “Immigrazione: il nostro vademecum”, 20 novembre 2017

- “I fatti di Rosarno, un'ottima scuola”, 12 gennaio 2010

- “Col sangue agli occhi”, 9 gennaio 2010


21 febbraio 2019