nucleo comunista internazionalista
note




“Sovranità nazionale calpestata”: il social-patriottismo fa breccia anche nell’estrema-sinistra

ADDOSSO AL TEDESCO
(A CHACUN SON BOCHE)


Piccolo, piccolissimo e marginale episodio non c’è dubbio e non la facciamo lunga più di tanto . Ma bene hanno fatto i compagni che hanno segnalato e ci hanno segnalato il video di Contropiano (Italia-Germania 4 a 3, reperibile su You Tube e si diverta chi vuole) a “indignarsi” e a denunciarne lo spudorato carattere social-patriottico. Roba che sa di rancido togliattismo come a giusta ragione dicono i compagni e che nelle intenzioni degli autori dovrebbe servire a spronare alla lotta. Bene, alla lotta: ma con quale indirizzo, attorno a quale programma?

Con tanto di utilizzo delle massime icone nazional-popolari italiote come l’Albertone Sordi e “gli azzurri” del pallone che le suonano ai crucchi, i creativi di Contropiano pensano appunto di veicolare potenti messaggi di lotta, tipo “Il governo, le banche e le multinazionali tedesche vogliono indebolire, distruggere e cannibalizzare le economie e i diritti sociali dei paesi più deboli”, “la Germania usa l’Unione Europea e la BCE per imporre diktat, leggi e provvedimenti antipopolari...” e via così: addosso al tedesco per una nuova e neo-resistenza, questo il succo.

Cosa c’è di più facile, di più “orecchiabile”, di più popolare – qui in Badogliolandia – che pretendere di fare agitazione “di classe” dando addosso al Cattivo, al Caino per eccellenza cioè dando addosso al tedesco?

Addosso al tedesco: è – fra l’ altro – lo stesso motivo, lo stesso messaggio che una parte, una buona parte, della borghesia tricolore cerca attualmente di far passare nei crani della gente: sono la Merkel, la Bundesbank ed altri grassi mangia crauti una delle cause principali se non La Causa delle difficoltà e della crisi “del nostro paese”. Prima hanno approfittato dell’Euro e adesso penalizzano per i loro biechi interessi nazionalistici l’Italia e gli altri paesi deboli d’Europa. Questo quanto ci raccontano i borghesi, questo quanto riporta e ripete Contropiano. (Immaginiamo che più di qualche gangster, negli uffici ai piani alti dalle parti di Wall Street e della City londinese, si stia sfregano le mani godendosi lo spettacolo per come si sta mettendo sul teatro europeo e per l’egregio lavoro di imbonimento e di infinocchiamento che stan svolgendo le quinte colonne, i Quisling, i Badoglio, insomma la muta di borghesi alle dipendenze e a libro paga dell’imperialismo angolo-americano. Ma lasciamo stare le nostre illazioni...)

Come abbiamo detto importa nulla di un innocuo filmetto più o meno divertente o più o meno schifoso, ci importa invece molto eccome del tema, del problema che sta sotto, che si agita e ribolle e fuoriesce ora qua, ora là nelle più disparate forme ed espressioni.

Esso è: un paese, una serie di paesi piccoli e meno piccoli, borghesemente evoluti e civili, nel vortice della crisi sono effettivamente attaccati e schiacciati da centri imperialisti ancora più concentrati e forti e tale situazione si scarica sull’intera società “messa sotto tutela”. Detto che una tale condizione non è affatto una novità – e fra i paesi più civili più progrediti proprio la Germania, proprio il popolo tedesco furono precipitati dopo la prima guerra imperialista mondiale in una situazione di soggezione coloniale – è essa condizione motivo per confondere l’interesse di classe con l’interesse della nazione? Ci attrezziamo, lavoriamo e tariamo la nostra azione politica per la rivoluzione di classe internazionale o per il riscatto e la liberazione della nazione “commissariata”, “oppressa”? O uno o l’altro.

Sì, sì, d’accordo siamo schematici ed è un difetto, vedremo di provvedere. Però intanto prima di tutto, prima di ogni altro discorso, di ogni tattica, di ogni analisi “non congelata” che siamo tenuti a svolgere diciamo e chiariamo per bene ed esplicitamente da che parte stiamo rispetto a questo aut – aut.

Contropiano ha replicato alla segnalazione critica fatta da alcuni compagni (“pochissimi, opinionisti di tastiera..”) con stizza contenuta e bonaria: “noi abbiamo rispetto per tutti i compagni, anche per quelli che vivono da anni appartati dal mondo e sommersi dai libri nei loro scaffali. Ma se vogliamo incidere dentro il conflitto di classe occorre stabilire un rapporto tra quello che c’è negli scaffali e quello che c’è fuori dal portone di casa”.

Ma a parte ciò, nel paio di paginette di replica a chi ha “l’analisi congelata” e perciò tagliato fuori “dall’azione politica soggettiva dentro la realtà e suoi mutamenti”, Contropiano ci racconta e ci “dimostra” come effettivamente il capitale tedesco faccia i suoi porci comodi e freghi gli altri e imponga la sua supremazia. Il tutto con abbondanti pezze giustificative e dimostrative tratte dal Corriere della Sera, dal New York Times, Wall Street Journal.

Se poi vi capita di dare un’occhiata al sito di questi compagni vi troverete (postato il 27/11) fra l’altro e in aggiunta altra sbobba cucinata da altri espertoni angloamericani d’economia. Titolo: “La Germania sta conquistando l’Europa con i banchieri e non con i panzer”. Svolgimento: “la Germania sta finalmente realizzando la conquista dell’Europa. Il trucco è stato che hanno usato i banchieri piuttosto che i panzer. Purtroppo la loro conquista minaccia di lasciare l’Europa in rovina. Gli europei sono abbastanza intelligenti per uscire da questa trappola?....” (Ma che ci fa questa roba buttata là su un “sito comunista”?)

Ai compagni di Contropiano soprattutto ci preme, nel nostro schematismo di gente astratta e staccata dalle masse, di porre la seguente domanda una volta anche ammesso (e non concesso) che la Germania, la Bundesbank, i panzer-banchieri ecc. ecc. “ci stiano fregando” e conquistando: e allora?

Dobbiamo aspettarci la riproposizione, riveduta e corretta, di altri CLN? Quella di un fronte, di un blocco di paesi, di “popoli in rivolta” contro il Quarto Reich? O che altro ancora di “aderente alla realtà e ai suoi mutamenti”?

Questa minima polemica con i compagni di Contropiano è motivo prima e sopra di tutto per richiamare tutti i compagni ...a riandare agli scaffali, cioè alle lezioni della storia, della storia della nostra classe. Ciò non è un optional né astratto esercizio bensì necessità concreta e militante. Capisca chi vuol capire.

A chacun son boche, mettiamo – provocatoriamente – nel titolo.

A chacun son boche significa: “a ciascuno il suo crucco”. Boche è il dispregiativo che gli sciovinisti francesi davano dei tedeschi.

E’ stata la parola d’ordine lanciata dalla resistenza nazional –“comunista” per istigare e spronare alla caccia al tedesco in quanto tale e proprio quando fra le fila dei proletari in divisa della Wehrmacht si faceva strada la stanchezza, la disillusione e la critica verso il proprio regime assassino. Indirizzo, parola d’ordine lanciata da quegli stessi partigiani nazional –“comunisti” che se ne sono stati buoni e a cuccia fino al giugno del ’41 e all’ombra del patto Hitler-Stalin potevano tranquillamente vendere l’Humanité nelle piazze della Parigi occupata.

Aut – Aut: sulla strada opposta all’istigazione social-sciovinista, i comunisti internazionalisti rispondevano con l’agitazione di classe rivolta anche ai proletari in divisa della Wehrmacht. Ad essi l’Arbeiter und Soldat (che qui riproduciamo) si indirizzava: “Revolutionare verbruederung mit allen Europaischen arbeitern zum gemeinsamen Kampf! Proletarische revolution in Deutschland, Europa und der welt!”

A noi queste pietre d’angolo per l’azione di classe sembrano ancora valide e attuali per “l’azione soggettiva dentro la realtà e i suoi mutamenti” e a voi?

PS: sulla stessa tematica riportiamo un articolo da “la Sinistra Proletaria” del dicembre 1944, ovviamente ne riparleremo...

23 novembre 2011