nucleo comunista internazionalista
riceviamo e pubblichiamo/segnalazioni




CORRISPONDENZE

DISCUSSIONE ATTORNO
ALLA NOSTRA PRESA DI POSIZIONE:
NO! ALLA VACCINAZIONE OBBLIGATORIA

Pubblichiamo le lettere che abbiamo ricevuto dal compagno Roberto che, lo confessiamo, per noi sono state una boccata d’ossigeno (e senza ossigeno c’è la fine per asfissia: allegria compagni!) come per lui è stata la lettura del nostro articolo.

Lo facciamo perché toccano una questione delicata e spinosa quanto mai e di interesse generale dalla quale registriamo che i più cercano disperatamente di scantonare. Prevedibilmente invece l’aut-aut (cioè l’obbligo di vaccinazione) si porrà di qui a poco, assai brutalmente in primo luogo per i lavoratori della sanità.

Abbiamo ricevuto altri attestati di condivisione ma sappiamo bene che la nostra posizione sulla “questione vaccino” non è minoritaria bensì, più esattamente, ultra-minoritaria all’interno del cosiddetto “movimento di classe”. 90 a 10 in percentuale? Forse il rapporto più giusto è 99 a 1 se non 99,99 a 0,01. Ma non è questo il punto e il problema. Il punto e il problema è il silenzio di fondo e di tomba mantenuto dai più.

Si fa finta di non vedere, di non sentire, di non capire.

A che cosa prevedibilmente ci troveremo di fronte da qui a poco? Al fatto che coloro che si azzarderanno ad opporsi all’obbligatorietà della vaccinazione, a cominciare dai lavoratori della sanità, saranno marchiati e tacciati di “populismo” e peggio. Alla stregua di untori/criminali pericolosi per “la salute pubblica”. Il Papa in persona è sceso in campo ufficialmente proprio questa sera gettando la sua autorità in questo senso. Il tutto, naturalmente, mentre la prima ed elementare misura socio-sanitaria di vera salute pubblica – vedi, come abbiamo ricordato nel nostro intervento, la condizione di vita e di lavoro dei lavoratori della terra per primi e del proletariato in generale;– viene bellamente ignorata per ovvii motivi di classe. Ed abbiamo detto e ora apposta lo ripetiamo che ciò non è affatto una vergogna per la Repubblica Italiana “fondata sul lavoro e nata dalla resistenza”. E’ una situazione vergognosa ed umiliante per l’insieme del movimento operaio italiano.

Tradotto sul piano politico questo scenario prefigura non un fronte ma un bel frontone democratico e antifascista per “la salute pubblica” e la salvezza nazionale. Tutti dietro agli striscioni dell’Anpi e alle bandiere papaline (frazione Bergoglio). Tempi duri, tempi durissimi, per chi come noi non ha nessuna intenzione di accodarsi al frontone. Né ora né mai e per nessun tipo di emergenza nazionale presunta “al di sopra delle classi” come i nostri antenati politici, fondatori proprio 100 anni fa del Partito Comunista d’Italia, non si allinearono nemmeno dopo Caporetto.

Una boccata d’ossigeno: la parola al compagno Roberto.



10 gennaio 2021


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Una vera boccata di ossigeno in questo clima intossicato dalla propaganda di regime rispetto al ruolo salvifico del vaccino anti Covid 19. Una campagna che mira a difendere gli interessi di big Pharma ma anche a sperimentare misure sempre più autoritarie nei confronti della popolazione (ovviamente giustificate proprio in nome del bene comune e collettivo). 

Come al solito di fronte alle presunte "novità" assistiamo a fenomeni di sbandamento paurosi nelle fila degli attivisti e dei militanti della cosiddetta sinistra: da una parte le rivendicazione del vaccino per tutelare la salute dei lavoratori, e dall'altra una attitudine no-vax interclassista che spesso sfocia nel negazionismo puro della pandemia, e giustamente denunciato nell'articolo. 

Dobbiamo solo ricordarci che se si diffondono atteggiamenti come quest'ultimi ciò dipende anche dalla omologazione ulteriore delle forze non diciamo di sinistra, ma persino democratiche borghesi. Il PD è oramai una succursale scatenata degli interessi di Big Pharma (non a caso la ex ministra Lorenzin ha trovato ospitalità tra le sue fila, mentre l'attuale segretario Zingaretti ha più volte proposto la vaccinazione obbligatoria persino contro la classica influenza autunnale). Inutile sottolineare che l'attuale ministro per la salute, altrettanto scatenato in tema di vaccino, appartiene a LEU. 

Purtroppo la mancanza di un minimo di tendenza proletaria attiva e collocata su posizioni indipendenti rafforza queste spinte complottiste e negazioniste non solo nel campo dei vaccini ma un po' su tutti i temi della riproduzione sociale. 

Nondimeno dobbiamo sapere che, sia pure nella loro confusione e nella prospettiva interclassista che li sottende, queste reazioni colgono elementi parziali di verità e denunciano fenomeni reali che la propaganda di regime tenta di imporre come verità assolute ed indiscutibili, in nome dell'autorità della scienza e del progresso. Non si spiegherebbe altrimenti la loro criminalizzazione ed i metodi liquidatori usati nei loro confronti. Purtroppo molti di quelli che fanno parte del movimento No Vax hanno sperimentato sulla propria pelle, anzi su quella dei propri figli, le conseguenze di questo delirio medicale della società capitalistica e sono giustamente incazzati, anche se appunto in mancanza di prospettive affidano la loro fiducia a soluzioni interclassiste e istituzionali. Quindi eviterei di dare l'impressione di metterli sullo stesso piano, anche se speculare, di chi conduce le crociate per il vaccino ad ogni costo, senza per questo dover fare delle concessioni o ammiccamenti alle loro illusioni di fondo.

Roberto



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Prima ancora della scelta vaccino si vaccino no, dovrebbe venire un senso critico rispetto alla presunta scienza ed al ritenerla un campo neutro ed estraneo alle divisioni di classe. Senza parlare poi degli interessi e la logica perversa che caratterizza l’industria farmaceutica.

Evidentemente anche in questo campo subiamo gli effetti della sparizione di qualsiasi movimento reale contrapposto alla logica del capitale. Il 68 sarà anche stato un movimento prevalentemente piccolo borghese e non collocato su di un terreno realmente antagonista, ma la sua stessa esistenza aveva permesso, su questo come su tanti altri piani di acquisire una critica radicale che oggi sembra essere completamente smarrita.

Chi si scontra direttamente con le conseguenze di questa logica perversa si trova completamente emarginato e criminalizzato. Ma la cosa più disarmante è che i fautori di questo inno alla scienza borghese ed i difensori di una sottomissione agli appetititi di big Pharma e del grande capitale che le sta dietro sono proprio quelle formazioni che rivendicano la tutela degli interessi “popolari”, di classe oramai non lo dice più nessuno. È la sommatoria di questi due elementi che favorisce il diffondersi di posizioni negazioniste e/o complottiste, che possono poi essere manovrate nelle maniere più disparate.

Però anche in questo campo come dicevo anche nella mail precedente non farei di tutta l’erba un fascio, ed eviterei come la peste di ripetere pappagallescamente la propaganda borghese contro chi si oppone ai suoi mortiferi interessi.

Non è vero che chi si oppone ai vaccini sono solo una massa di bifolchi, ignoranti e creduloni, oltre che reazionari e conservatori ostili al “progresso”. Si tratta di un universo molto più composito, al cui interno vi sono non solo persone che hanno subito sulla propria pelle le conseguenze di questa perversa logica, ma vi sono anche fior fiore di scienziati che sono repressi ed emarginati semplicemente perché denunciano le conseguenze di questa logica che punta alla medicalizzazione della società, oltre che la pericolosità della maggior parte dei vaccini.

Accreditare, sia pure indirettamente, che al centro dello scontro oggi vi sia il benessere e la salute dei “cittadini” è la più grande mistificazione che si possa diffondere. Basta guardare cosa avviene nelle nostre metropoli ed in particolare negli Usa che sono sempre un passo avanti. C’è una evidente patologia di massa che si chiama obesità, dovuta alla pessima alimentazione a pochi soldi (una volta avremmo detto che così si abbassano i costi di riproduzione del proletariato), ma nessuno denuncia l’industria alimentare per il disastro che continua a provocare. Invece di curare le cause cosa si fa? Si propone una via terapeutica per tutti i malanni, sia essa l’ipertensione, i vari tipi di cancro, diabete e quant’altro (che detto tra parentesi fanno ogni anno più morti di questa pandemia), e quindi la medicalizzazione forzata. Chiunque di noi abbia un parente un poco più anziano (ma oramai vale anche per noi stessi vista l’età) può constatare come questo viene progressivamente trasformato in una farmacia ambulante. E basta chiedere ad un qualsiasi medico di base per sapere che quei farmaci, nel mentre alleviano parzialmente le patologie in atto, ne producono altre che saranno a loro volta curate con nuovi farmaci, in un circolo vizioso nel quale la “salute” del paziente c’entra come i cavoli a merenda.

Il problema è che chi non è imbevuto da ideologia, questi aspetti comincia a percepirli e di conseguenza comincia anche ad essere un poco incazzato, anche verso chi si fa paladino della presunta neutralità della scienza e giustifica gli interessi del grande capitale farmaceutico e non , dietro le insegne dell’interesse collettivo.

Ecco il mio commento ed il mio sfogo nasceva da questi piccoli elementi di buon senso che evidentemente sono diventati una merce rara….

Un abbraccio

Roberto