nucleo comunista internazionalista
riceviamo e pubblichiamo/segnalazioni




Riportiamo una lettera sul caso di Srbrenica, scritta da Giorgio Coianiz di San Giorgio di Nogaro (in provincia di Udine) e pubblicata sul “Manifesto” di martedì 14 luglio 2015.

Coianiz è autore di un lavoro di particolare importanza per la smitizzazione (in tema di “revisionismo giusto”) della vicenda legata a Porzûs, che viene riportata ad una effettiva realtà, oggi quasi completamente misconosciuta.

La lettera non entra nel merito della questione (sulla quale ci riserviamo di ritornare, avendo molto da dire quanto allo svolgimento dei fatti, ai numeri reali, ecc.), ma si limita ad osservare opportunamente che sono sempre i vincitori a pretendere di imporre la verità storica: una loro verità – aggiungiamo noi – che non può essere discussa e che va salvaguardata con ogni mezzo.

22 luglio 2015




Srbrenica, la storia perversa

Perché si consumò il massacro di 7-8 mila uomini musulmani di Bosnia, a Srbrenica, nel 1995 da parte di milizie serbo-bosniache e di cui si celebra in questi giorni il 20° anniversario? Perché da Srbrenica erano partite nei mesi precedenti offensive musulmane contro i villaggi serbi della valle della Drina, tra Bratunac e Srbrenica, con stragi efferate di quattromila serbi, 1300 dei quali civili, donne, bambini e vecchi. Questa non vuole essere una spiegazione-giustificazione, ma la storia perversa di una delle troppe vendette incrociate delle guerre balcaniche. Attualmente le stragi contro i serbi sono state cancellate da un nuovo negazionismo occidentale desideroso di solidarietà verso i musulmani. E allora, che fine hanno fatto i quattromila serbi di Sarajevo scomparsi nell’assedio della città e finiti in gran parte nelle gole di Kazany? Quale la sorte dei prigionieri serbi rinchiusi nelle carceri-silos di Tarcin e Celebici vicino Sarajevo? Chi verrà mai punito o accusato per i massacri commessi dai mujaheddin, quei cinquemila combattenti della Jihad islamica arrivati in Bosnia dall’ Afghanistan e dai paesi islamici? Come per le foibe, si tacciono, politicamente e continuamente, molti degli effetti e delle cause della nostra storia.
Giorgio Coianiz San Giorgio diNogaro (UD)