Ancora una volta la stessa tragica storia si ripete. Un bracciante, Gora Gassama africano del Senegal, è stato travolto e ucciso mentre tornava dal lavoro in bicicletta. I proletari immigrati della zona hanno reagito spontaneamente con lo sciopero, dando ancora una volta una lezione di schiena dritta, di disperato orgoglio e di dignità di classe ed umana.
Le condizioni di vita e di lavoro a cui sono sottoposti sono sempre quelle bestiali cento, mille volte denunciate e che tutti sanno, che tutti sappiamo.
Questa atroce situazione che si protrae e perpetua NON E’ una vergogna per la Repubblica Italiana “fondata sul lavoro e nata dalla resistenza”. Ogni sua istituzione e articolazione, ufficiale e non, svolge invece la sua parte per difendere lo status quo, prevenire e sventare ogni allargamento della lotta di classe. Per difendere il “made in Italy” che come dicono i braccianti immigrati “è fatto col nostro sangue”.
Questa atroce situazione è una vergognosa e imbarazzante umiliazione per tutto il movimento operaio italiano, specchio dell’impotenza a cui è costretto e ridotto.
E’ una sanguinosa ferita aperta, una profonda
umiliazione per tutti noi.
23 dicembre 2020
Nel video: un intervento di denuncia per la richiesta di
interventi immediati, durante la manifestazione di protesta attuata dai
migranti della tendopoli di San Ferdinando.
https://www.facebook.com/CalabriaReportage/videos/146156827037035