nucleo comunista internazionalista
riceviamo e pubblichiamo/segnalazioni





Pubblichiamo un ulteriore articolo di Michele Basso, il cui contenuto  – incentrato  sulla più recente campagna promozionale di Obama a sostegno degli interessi USA – ci sembra coerente con le nostre posizioni.

6 aprile 2014



Obama commesso viaggiatore per gas e F 35

Tutti abbiamo ricevuto la visita di ragazze e giovanotti – belli, eleganti, sorridenti, dalla parlantina sciolta – che si presentano come agenti di una grande compagnia, ci chiedono una bolletta del gas o della luce e ci propongono un mirabolante contratto, che si rivela immancabilmente una fregatura. I giornali e le associazioni di consumatori ne parlano spesso. Le proposte di Obama riguardanti lo shale gas, cioè estratto dagli scisti, sono la stessa cosa su scala gigantesca, ma stampa, TV e politici di regime si sono ben guardati dal protestare.

In articoli precedenti abbiamo visto come la strategia del caos, condotta dal governo americano, ha reso sempre più difficili i rifornimenti di gas e petrolio all’Europa, soprattutto a quella mediterranea, con la guerra di Siria, le sanzioni all’Iran e ora alla Russia, e mettendo in forse il completamento del gasdotto South Stream. Avevamo fatto l’ipotesi di una chiusura dei rifornimenti algerini, ottenuta con attentati (al Qaeda è sempre pronta), o con una rivoluzione arancione, oppure con qualche pretesto per estendere le sanzioni all’Algeria. Sembrava un’ipotesi peregrina, ma leggiamo quel che dice Lavrov: “Partiti stranieri cercano di seminare il caos in Algeria” (1)

Eliminati i concorrenti con metodi politici, diplomatici, spionistici e militari, resi instabili i normali rifornimenti di gas e petrolio, ecco che l’acquisto dell’impresentabile shale gas americano diventa obbligatorio.

E bisogna anche comprare le bare volanti, gli F 35, anche se generali e persino la Corte dei Conti americana ne indicano l’assoluta inaffidabilità : “Mentre negli Stati Uniti, dopo la recente bocciatura del Pentagono, un nuovo rapporto del Gao – la Corte dei Conti americana – avverte che i problemi emersi nel software degli F35 produrranno forti ritardi nelle consegne e aumenti dei costi così ingenti da mettere a rischio la sostenibilità finanziaria del programma, in Italia i vertici militari continuano a difendere a spada tratta i cacciabombardieri da ogni critica che gli viene mossa”.(2) Per gli Stati Uniti non sono affidabili, allora affibbiamoli all’Italia, tanto li pagano i lavoratori! Ma i nostri politicanti – in Italia e nella UE – sono servi degli USA, e gli alti esponenti del governo o dei consiglieri americani li trattano come tali. Per esempio Brzezinski , ne “ The grand Chessboard”, la grande scacchiera, usa il termine “vassals” per indicare gli alleati. E dice che i principali vassalli degli Stati Uniti erano assai più deboli dell’America, mentre l’URSS non poteva continuare a considerare la Cina come subordinata. (3) Non so come abbiano tradotto nell’edizione italiana, che è sparita da tempo dalla circolazione, e qualche esperto di inglese compiacente dirà che “vassal” ha un significato diverso da quello italiano.

I politici europei, soprattutto quelli italiani, meritano un simile trattamento. Sono decenni che sentiamo un’insulsa lamentela, secondo cui l’Europa è debole perché non ha una politica comune. In realtà i paesi europei, più si uniscono, più si impantanano nella UE, più insignificanti diventano. E c’è un motivo preciso. Rileggiamo un brano del 1950, di un militante che vedeva lontano: “Il Movimento Federalista Europeo, coi suoi stupidi progetti interparlamentari, maschera della realtà di una organizzazione di guerra a comando extra-europeo, non risponde ad altro che al migliore consolidamento della dittatura del Capitale americano sulle varie regioni europee, e al tempo stesso della interna dominazione sul proletariato americano, le cui vane illusioni di prosperità hanno per sicuro sbocco, nel volgere del ciclo storico, l’austerità che la più ipocrita delle borghesie fa inghiottire alla classe operaia d’Inghilterra.” (4) Da marxista, aveva capito che il federalismo europeo mascherava il dominio della Nato. Non a caso, gli USA insistono perché l’Ucraina entri nella UE e la stessa cosa per la Turchia. Quando lessi per la prima volta quell’articolo, nei floridi anni ’60, trovai esagerata la previsione dell’austerità estesa ad Europa e America, ma il tempo è galantuomo, e permette, sia pure in ritardo, di capire.

L’Unione Europea ha formalmente nominato Catherine Ashton, Alto Rappresentante per gli Affari Esteri e la Politica di Sicurezza dell’Unione Europea, in realtà la vera politica estera comune è gestita dalla Nato, è a guida americana. Poi, ogni stato di un certo peso contratta con gli Usa una serie di azioni specifiche, spesso conflittuali con gli interessi di altri paesi UE, e gli Stati Uniti giocano su questi contrasti intereuropei, è il solito “divide et impera”. Ancora con Bush, persino all’Italia si concedeva qualche “giro di valzer” con Libia, Iran e Russia, ma con Obama la libera uscita è finita. L’impotenza politica dell’Europa non è casuale, la struttura UE è studiata apposta per impedire che qualche stato esca dai limiti dell’atlantismo. Se qualche uomo politico entra in contrasto con gli USA, nel migliore dei casi la sua carriera è finita, se non paga con la vita. Esempi? Il Craxi di Sigonella che si ribellò agli USA, il Moro filoarabo in rotta con Kissinger, l’olandese Fortuyn, che dichiarò che in caso di sua vittoria, il governo olandese non avrebbe firmato la commessa per gli F 35, e fu assassinato.

La dipendenza dell’Europa non esclude che molti suoi stati siano imperialistici. Lenin riteneva veramente indipendenti, all’inizio della I guerra mondiale, soltanto Inghilterra, USA e Germania, mentre Francia, Russia zarista, Austria – Ungheria e Italia, pur essendo imperialiste, avevano bisogno dell’appoggio dei paesi più forti. Un imperialismo vassallo non è un ossimoro. Anche i 40 ladroni obbedivano a un capo.

La politica di Obama è peggio di quella di Bush, più ipocrita e anche più pericolosa; quella prevedeva la guerra con stati di medie dimensioni, come Afghanistan e Iraq, questa entra in contrasto direttamente con giganti come Russia e Cina. Tende, inoltre, ad isolare l’Europa dal resto del mondo, a disturbare le sue vie commerciali (rifornimenti di gas e petrolio soprattutto) con guerre (Siria, Libia) e sanzioni (Iran, e ora Russia), a coinvolgerla in avventure militari, come la Francia in Mali e l’Italia in Libia. Il governo Letta è durato poco, ma avuto il tempo di fare guai, prendendo con Obama impegni per il ristabilimento dell’ordine in Libia, il che, prima o poi, richiederà un intervento militare diretto. Poi Letta ha commesso l’errore di mandare la Bonino a Teheran e di andare alle olimpiadi di Soci, boicottate da Obama, ed entrambi sono stati defenestrati. Obama vuole gente che obbedisca come un automa, perinde ac cadaver... Chi ha detto: “Renzi”?

La UE ha anche una politica interna, che non è sconclusionata come credono in molti, ma è esplicitamente organizzata in modo che i popoli non contino niente. Anche il parlamento che, sulla carta, dovrebbe rappresentarli, non ha veri poteri. L’indignazione popolare se la prende con i burocrati di Bruxelles, ma la burocrazia non è la vera padrona, si tratta di servitù privilegiata. I veri padroni vanno cercati tra gli industriali e la finanza, nel cosiddetto capitale finanziario che, come spiega Lenin, è la fusione del capitale bancario col capitale industriale con la formazione di un’oligarchia finanziaria. L’UE è estremamente permeabile alle esigenze delle multinazionali, e non solo di quelle delle armi come la Lockheed. Le leggi sono sempre più in aperto formale contrasto con gli interessi dei cittadini, in barba a tutte le dichiarazioni sul popolo sovrano. Un solo esempio: “Nel 2005 la Monsanto compera Seminis e diviene uno dei colossi mondiali delle sementi ortofrutticole, dal 2007 la solerte Commissione Europea ha cominciato a studiare la legge che darà definitivamente in mano alle multinazionali l’agricoltura europea. Non solo la Monsanto, ovviamente, ci sono anche la Dupont, la Novartis, la Cargill... E’ al loro servizio il “Testo unico sul materiale riproduttivo vegetale”.
Una legge che si propone di controllare totalmente semi e piante: “tutti i semi, tutte le piantine, piante o talee”. Potranno essere commerciati solo semi e piante “approvate” da un ufficio preposto, “certificate” e inserite in un elenco ufficiale; potranno essere coltivati per il mercato solo vegetali prodotti con i suddetti semi e piante.
Sarà l’ufficio apposito della Commissione Europea a decidere quali semi e quali piante, ad approvare e disapprovare; sarà un’apposita Agenzia, istituita ad hoc, a controllare gli agricoltori e i giardinieri (!), che pagheranno i controlli di tasca loro.” (5)

Non solo si possono brevettare gli OGM, ma anche le piante tradizionali. Persino chi pianta ortaggi sul suo terrazzo dovrà pagare i “diritti” a qualche multinazionale.

Ci faranno pagare i “diritti d’autore” e renderanno illegali le piante prodotte direttamente dai contadini, e ciò farà crescere i prezzi al consumo. Di fatto, si tratta di una tassa non dello stato, ma di un privato, qualcosa che ricorda, in peggio, il feudalesimo.

Non è escluso che questo infame baraccone UE crolli per il crescente contrasto d’interessi tra gli USA e la più forte economia europea, quella tedesca, ma non dobbiamo attenderci la liberazione da contrasti interborghesi. La borghesia, in particolare quella decrepita d’Europa, non ha più niente di positivo da offrire, ma solo nuove catene, contro cui non resta che la ribellione. Ma non sulla base di un nazionalismo retrogrado e impotente. Per opporsi efficacemente alle multinazionali e alle banche e ai governi che le rappresentano ci vuole la lotta congiunta dei lavoratori e delle masse sfruttate di tutti i paesi, un rinnovato internazionalismo.

Michele Basso 1/4/2014


Note

1)Lavrov: "Des parties étrangères tentent de semer le chaos en Algérie"A.S/version française : Rachel Hamdi , http://www.echoroukonline.com/ara/articles/197755.html

2)Enrico Piovesana, “F35, ex generali dell’Aeronautica all’attacco: “Programma da abbandonare” Il Fatto Quotidiano, 26 marzo 2014.

3) “America’s principal vassals were also significantly weaker than America, whereas the Soviet Union could not indefinitely treat China as a subordinate”. Zbigniew Brzezinski, “The grand Chessboard”, cap. 1, pag 8.

4) Amadeo Bordiga, “United States of Europa”, Prometeo, n 14, 1950.

5) “L’unione europea vuole soddisfare gli appetiti delle multinazionali con le nostre piante e i nostri semi” di Sonia Savioli CIVG