La Sata-Fiat, con buona pace del “democratico” Marchionne, licenzia il delegato Rsu Flmuniti-Cub Ferrentino Francesco, l’operaio Donato Auria iscritto alla Flmuniti-Cub e l’operaio Passanante Michele iscritto alla Fiom-Cgil.
Licenziamenti giustificati solo dalla volontà di impedire l’ azione del sindacato di base contro il continuo aumento dei ritmi e dei carichi di lavoro e di intimidire tutti i lavoratori.
I fatti:
In seguito a un decreto di perquisizione emesso dalla Procura della Repubblica di Potenza Sata-Fiat, quando la notizia era nota solo agli indagati, ha immediatamente sospeso dal lavoro e poi licenziato l’ operaio Donato Auria l’iscritto alla Flmuniti-Cub e l’operaio Passanante Michele iscritto alla Fiom-Cgil.
L’iniziativa della Procura della Repubblica di Potenza solleva pesanti interrogativi sugli effettivi obiettivi. Sembra di capire che si punti a indagare sul materiale sindacale prodotto a sostegno della lotta dei 21 giorni; se fosse cosi, attaccando la libertà di espressione, si rischierebbe di far fare ai diritti dei lavoratori un salto indietro di parecchi decenni. contemporaneamente Fiat Sata ha sospeso e poi licenziato il delegato Rsu Flmuniti-Cub Ferrentino Francesco.
Ferrentino è stato licenziato per avere distribuito un volantino a firma Flmuniti-Cub nel quale è stato contestato al responsabile del Montaggio tale Marchetta di essere “arrivato quasi allo scontro fisico con chi rappresenta i lavoratori. Non è la prima volta”. L’azione del Marchetta è avvenuta mentre era in corso uno sciopero al montaggio contro il continuo aumento dei ritmi e dei carichi di lavoro.
Una vera e propria montatura: Sata contrasta con ogni mezzo la presenza di Flmuniti-Cub per impedire che si sviluppi una efficace azione di tutela dei lavoratori e su questo obiettivo ha costruito una vera e propria montatura per arrivare ai licenziamenti.
FlmunitiUniti-Cub è fortemente determinata a contrastare i licenziamenti
arbitrari e illegittimi che attentano alle fondamentali libertà sindacali e
perché i licenziamenti sono il primo passo di un progetto più ampio che punta a
“normalizzare” Melfi.
Lo sciopero generale del 9 novembre indetto dal sindacalismo di base sarà
fortemente caratterizzato in Basilicata contro i licenziamenti attuati da
Fiat-Sata.
I
licenziamenti sono arbitrari, illegittimi, senza nessuna giustificazione e
devono essere ritirati.
Flmuniti-Cub proclama uno
Sciopero dello stablimento di MELFI, sabato 27 ottobre, di 8 ore Per il ritiro dei licenziamenti
CONFEDERAZIONE UNITARIA di BASE
(12 novembre 2007)
Donato Auria ha aperto un blog come
strumento di denuncia della sua situazione. E' importante collegarsi e dare la
massima solidarietà.
La cosa serve non solo ad aprire il dibattito, ma anche ad aumentare il grado di
indicizzazione del blog stesso, in modo che esso diventi visibile sui motori di
ricerca.
Mi chiamo Donato Auria, sono un operaio che ha lavorato per
dodici anni alla FIAT-SATA di Melfi, fino a quando un bel giorno sono stato
buttato fuori con l’accusa di essere un sovversivo.
E’ successo tutto così all’improvviso. Il mattino del 16 Ottobre, dovevo fare il
secondo turno ed ero ancora a letto, potevo approfittarne, invece alle 6 del
mattino qualcuno bussa alla porta, è la Digos, c’è un mandato di perquisizione.
Controllano, frugano, leggono, guardano dappertutto, fanno il loro lavoro, non
trovano nulla, forse anche loro hanno capito con chi hanno a che fare: un
operaio che è solo un attivista sindacale che ha fatto tante denunce, padre di
tre figli e moglie a carico che sta in una casa di 60 metri quadrati, dove non
c’è spazio neanche per i letti singoli. Qualche figlio si deve arrangiare con il
letto a castello.
Non fanno in tempo ad uscire da casa che la FIAT si sta già attivando. Viene
subito preparata la lettera di sospensione che nei fatti è già quella del
licenziamento.
Forse era solo un’impressione, ma nell’ultimo periodo in fabbrica c’era qualcosa
di strano, lo dicevo anche ai miei compagni di lavoro, qualcuno mi invitava a
farmi gli affari miei, a lasciare perdere il sindacato, mi diceva: la FIAT è
potente.
Prima dei 21 giorni si facevano gli scioperi e fioccavano i provvedimenti
disciplinari, dopo i famosi 21 giorni gli scioperi si facevano lo stesso ma i
provvedimenti disciplinari non arrivavano.
Forse era solo un presentimento un giorno dissi a mia moglie: la lotta dei 21
giorni, gli scioperi per i carichi di lavoro, le denunce, la FIAT chi sa cosa
sta preparando per farmela pagare?
Arriva all’improvviso la risposta alla mia domanda, una notifica da parte della
DDA di Potenza nella quale risulto essere indagato per associazione sovversiva a
fini terroristici, scatta il licenziamento.
Per dodici anni, sono stato più volte comandato dalla Fiat a Melfi ad accettare
più operazioni di lavoro, ritmi sempre più intensi in tempi più ristretti. Gli
stessi dodici anni in cui ho cercato di difendere la pelle, non usando la
malattia o il certificato medico come strumento di difesa individuale ma lo
sciopero come arma collettiva per rivendicare il miglioramento delle condizioni
di lavoro. Le denunce agli Enti Competenti. Niente altro.
Il fatto di continuare a denunciare che gli operai ammalati a causa dei ritmi e
delle operazioni di lavoro alla FIAT-SATA di Melfi non sono più centinaia ma
migliaia, che gli Enti Preposti al Controllo nulla hanno fatto per evitare ciò,
di non essermi assoggettato all’azienda, di non aver accettato di girarmi
d’altra parte e di pensare agli affari propri e di organizzare gli scioperi con
operai iscritti e non iscritti al sindacato è questo il vero motivo che ha fatto
scattare il licenziamento nei miei confronti.
La FIAT, confermando la propria autorità in un paese dove tutto gli è concesso,
senza dar conto a nessuno e senza chiedere il parere degli operai, ha dichiarato
che la mia presenza in azienda è incompatibile con un clima di civile convivenza
e mi ha licenziato.
Poiché ha voluto troncare i contatti che avevo con i miei compagni di lavoro,
ritengo che il blog possa essere uno strumento utile per continuare a parlare
con gli operai come me, nonché una finestra dove tutti possano dire la loro,
senza in ogni modo travalicare, perché questo potrebbe fare piacere solo alla
stessa FIAT.
http://donatoauria.blogspot.com/
fonte: dario.comotti@alice.it
(12 novembre 2007)
Una repressione strisciante, silenziosa, colpisce gli operai.
La massa dei NO dalle grandi fabbriche al protocollo sul welfare ha
impressionato i padroni.
I salari da fame diventano sempre più insopportabili.
Gli operai morti sul lavoro sono all’ordine del giorno.
Si aspettano una reazione operaia e cercano in tutti i modi di prevenirla. A
cominciare dalle fabbriche FIAT.
A Melfi hanno fatto la grande prova. Tre operai sono stati licenziati, uno è un
delegato sindacale.
Il sistema è stato semplice: la magistratura iscrive, per qualche ragione, nel
registro degli indagati gli operai che danno più fastidio, il padrone li
licenzia sostenendo che con il procedimento in corso "è venuto meno il rapporto
fiduciario..." Esattamente così è successo a Melfi, due dei licenziati sono stati
perquisiti senza nessun risultato nell’ambito di un’inchiesta su "associazione
sovversiva con finalità terroristiche". Il terzo, il delegato, è stato
licenziato a causa di una querela di un capo nominato in un volantino per la sua
prepotenza sugli operai. La direzione prima li ha sospesi e poi licenziati, non
ha avuto bisogno di prove di colpevolezza, di sentenze, di niente.
Con un tale sistema, i padroni possono ripulire le fabbriche dagli operai
ribelli nel pieno silenzio stampa e con il tacito consenso dei gruppi dirigenti
dei "grandi" sindacati nazionali.
Uno strato di operai ribelli si è formato nelle fabbriche più importanti
dell'industria, ha manifestato la sua presenza guidando tutti gli operai al
netto rifiuto dell’accordo di CGIL CISL e UIL.
Uno strato di operai che sfida i padroni, il governo, anche se si dice amico, ed
i dirigenti sindacali compromessi.
Una nuova classe operaia che inizia a muoversi come forza indipendente.
Potevano attaccarci per questo? Per aver votato NO all’85% a Melfi come nelle
principali fabbriche? Potevano attaccarci perché vogliamo più soldi senza
scambiarli con flessibilità e allungamento dell’orario di lavoro? No. La tanto
decantata democrazia ne sarebbe uscita malconcia, e allora?
Allora funziona la caccia alle streghe, il "sospetto di terrorismo". Tutti
zitti, il sospettato va immediatamente sospeso, licenziato, isolato e chi
vorrebbe prenderne la difesa stia attento. Nessuno dei paladini della democrazia
interviene, sulla stampa nemmeno una riga sui licenziamenti, eppure ministri non
solo sospettati ma condannati siedono in parlamento, ne hanno diritto fino alla
sentenza definitiva ed oltre.
Per gli operai c’è una legge su misura, basta il sospetto per essere licenziato
e buttato per strada. La legge è uguale per tutti i cittadini, ma gli operai
sono altro.
La caccia alle streghe deve finire, come operai rivendichiamo la libertà di
critica del sistema che ci sottomette, la libertà di associarci come riteniamo
più opportuno per difendere il salario e le nostre condizioni di vita, la
libertà di criticare governi di banchieri ed industriali e sindacalisti che non
fanno più i nostri interessi, la libertà di progettare e lavorare per un sistema
diverso, senza sfruttamento. La società della globalizzazione non è più nemmeno
in grado di concedere queste elementari libertà agli operai? E' messa male. Sta
ancora peggio se deve tirare in ballo il sospetto di terrorismo per tapparci la
bocca a migliaia.
Ciò che è inaccettabile è che un semplice sospetto, che cade nel nulla, possa
diventare una ragione per buttarci fuori dalle fabbriche. Come è successo a
Melfi e può succedere ovunque.
La solidarietà agli operai di Melfi, a Auria, a Passanante, a Ferrentino è
necessaria se vogliamo ancora difenderci come operai in modo indipendente,
altrimenti è la paura, il mordersi la lingua, lo stare allineati e coperti ma
così ci condanniamo ad una vita da schiavi senza speranza.
Non si devono sentire soli, gli operai ribelli sono dalla loro parte.
Questo comunicato con le nostre firme andrà alle redazioni dei giornali, alle
direzioni dei sindacati, ai partiti. Nessuno potrà dire "non sapevamo".
Per info:
http://donatoauria.blogspot.com/
fonte: frficiar@hotmail.com"