18 marzo 2013
Gli anni passano, ma capitalismo vuol sempre dire sfruttamento e violenza.
E lo Stato è sempre uno strumento al servizio dei padroni.
Costituzione, democrazia, diritti sono parole vuote.
Servono solo a coprire un sistema di privilegi, basato sullo sfruttamento, l’oppressione e la violenza.
Il foglio di via è un vecchio provvedimento schifoso, studiato per colpire gli strati più deboli della popolazione: i «poveri», i senza fissa dimora, le puttane, i girovaghi.
Ma anche i «sovversivi».
Tra cui i sindacalisti operai come Aldo Milani.
Tutta brutta gente, da tenere sotto controllo.
Per questo, in sessantacinque anni di Repubblica italiana (nata dalla Resistenza), nessun politicante democratico ha voluto eliminare il foglio di via.
Il foglio di via è sempre utile per garantire l’ordine dei padroni. Soprattutto oggi.
Solo le lotte dei proletari possono stracciare il foglio di via.
E solo le lotte dei proletari possono aprire la strada verso una società che elimina lo sfruttamento.
Senza padroni e senza Stato.
Il primo appuntamento è il 22 marzo, a
fianco dei facchini.
Dino Erba
Aldo Milani: foglio di via
da Piacenza per tre anni!
Nella giornata di ieri è stato emesso dalla questura di Piacenza, nei confronti di Aldo Milani, coordinatore nazionale del S.I. Cobas,
un provvedimento di "FOGLIO DI VIA" per tre anni da Piacenza. Alla base del provvedimento le lotte dei mesi scorsi degli operai dell’Ikea
ed il ruolo assunto da Aldo in questa mobilitazione.
Un nuovo episodio della spirale di intimidazione/repressione che si è avviata nei confronti dei partecipanti alle lotte nelle cooperative d
ella logistica di questi anni, attuata con decine e decine di denunce e col processo per gli scioperi alla Bennet di Origgio del 2008,
in corso presso il tribunale di Saronno (VA).
Durante gli scioperi all’Ikea degli scorsi mesi erano già state emesse denunce nei confronti dei lavoratori, di Aldo,
e degli aderenti al NAP di Piacenza, ora questo nuovo episodio, al limite della credibilità, che la dice lunga sulle intenzioni d
ei rappresentanti dell’ordine costituito nei confronti delle manifestazioni di conflitto sociale, sindacale e politico.
Ripetiamo quanto più volte espresso su questo tema: le lotte dei
lavoratori della logistica, mentre toccano un centro nevralgico del sistema di sfruttamento capitalista basato
sulle cooperative, rappresentano un potenziale catalizzatore per tutti quei settori del proletariato che non
accettano di subire gli effetti della crisi e lo strapotere padronale. Per questa ragione la volontà di
trasformare la lotta politica-sindacale ed il conflitto sociale di classe in un problema di ordine pubblico
e, quindi, di farvi fronte con tutti gli strumenti che l’ordinamento mette a disposizione.
Non riusciranno a piegarci, nè a sconfiggere il movimento di lotta in crescita, dentro e fuori le cooperative della logistica.
14 marzo 2013 – Sindacato Intercategoriale Cobas