Riceviamo e ri-trasmettiamo il comunicato del Si Cobas e del Csa Vittoria sull’ennesimo attacco molto violento avvenuto nella notte per spezzare la schiena dei lavoratori in sciopero.
Sottoscriviamo il commento del Centro Iniziativa Com. Internazionalista-Cuneo Rosso che qui pubblichiamo con questa nostra semplice aggiunta.
Abbiamo a che fare con apparati dello Stato-capitalista collettivo estremamente accorti e preparati i quali con estrema lucidità politica valutano dove, come, quando e chi colpire. Tanto più nella delicatissima fase sociale e politica in cui ci stiamo inoltrando, dentro la catastrofe capitalistica in atto. E’ probabile che l’estrema violenza usata contro il picchetto dei lavoratori nel magazzino di Peschiera Borromeo abbia a che vedere con i segnali di mobilitazione di classe emersi dalle piazze convocate dal Si Cobas il 6 giugno (molto riuscita soprattutto ci pare in Milano) ed anche in quelle delle manifestazioni suscitate dalla rivolta sociale negli Usa.
Abbiamo a che fare con uno Stato-sbirro che non rinuncia né mai potrà rinunciare ad essere al tempo stesso Stato-“sociale”, Stato-scrofa per così dire. Uso combinato del bastone e della carota per mantenere il controllo politico borghese sulla società. I compagni del Cuneo scrivono di “razzismo di stato” che si dimostra anche in questo caso in cui le “forze dell’ordine” sentono di avere le mani libere di usare “un di più di violenza” contro i proletari immigrati in lotta organizzati nel Si Cobas.
Ai cancelli della Tnt di Peschiera è all’opera la forza dello stesso Stato le cui massime istituzioni professano il più assoluto sentimento anti-razzista (e democratico e costituzionale e via.. e via…). E lo sono senz’altro e senza ombra di dubbio sinceri democratici e sinceri anti-razzisti. Ad esempio la “terza carica dello Stato” l’On. Fico è assolutamente e sinceramente democratico e anti-razzista e svolge perfettamente il suo compito di servitore dello Stato quando si reca fra i braccianti immigrati di Rosarno per blandirli dopo che Soumalia Sacko, uno di loro, è stato ucciso nel giugno 2018. Per giunta invitato e accolto a braccia aperte dal sindacato di base (USB) a cui apparteneva il proletario ucciso! La signora e onorevole Boldrini è assolutamente e sinceramente democratica e anti-razzista e si inginocchia nel ricordo di George Floyd.
Questi ed altri (la stragrande maggioranza) autentici e sincerissimi democratici e anti-razzisti sono fedeli servitori di quello stesso Stato la cui guardia armata ha dato prova di sé pestando a sangue i lavoratori in lotta.
Solidarietà di classe ai lavoratori della TNT e al Si
Cobas! Vittoria alla loro lotta!
11 giugno 2020
Riceviamo, e immediatamente trasmettiamo questo comunicato del SI Cobas e del Csa Vittoria su una nuova, violenta aggressione poliziesca ai lavoratori in sciopero della TNT di Peschiera Borromeo.
Invitiamo tutti/e coloro che hanno partecipato alle recenti dimostrazioni di solidarietà al grande movimento di lotta anti-razzista in corso negli Stati Uniti d'America a manifestare la stessa solidarietà attiva nei confronti di questi lavoratori, nella quasi totalità immigrati, che nella logistica si battono contro le multinazionali, in questo caso la FedEx, per la difesa del proprio posto di lavoro, della propria dignità, del diritto di sciopero, della propria libertà di scegliere a quale sindacato appartenere.
La repressione contro questi lavoratori e il sindacato che li organizza, il SI Cobas, non è soltanto un'azione anti-operaia, è anche un'azione dal chiaro contenuto razzista, di razzismo di stato, che vuole riaffermare la pretesa del padronato e della democrazia dei padroni di poter trattare i proletari immigrati con un di più di violenza, di arbitrio, di repressione rispetto ai proletari italiani.
Abbasso il governo Conte-Pd-Cinquestelle!
Solidarietà incondizionata alla lotta dei lavoratori della TNT!
Lavoriamo per il fronte unico proletario, in una prospettiva anti-capitalista e internazionalista!
Centro
Iniziativa Com. Internazionalista-Cuneo Rosso
Comunicato ai
media del Sicobas e del Csa Vittoria
sull' aggressione poliziesca ai lavoratori in sciopero.
In questo momento avremmo solo voglia di gridare la nostra rabbia e il nostro dolore per i nostri compagni lavoratori feriti e svenuti per i calci e i pugni e le manganellate di polizia e carabinieri ma siamo e rimarremo sempre lucidi per denunciare con forza come una "normale" vertenza sindacale si sia trasformata in una notte di violenza e repressione inaudita.
L'antefatto quindi è il licenziamento politico di una ottantina di lavoratori impiegati all'importante hub Fedex tnt di Peschiera Borromeo.
Ottanta lavoratori con le loro famiglie buttati in mezzo ad una strada da un giorno all'altro nonostante un preaccordo sindacale prevedesse la continuazione del rapporto di lavoro.
La motivazione non ufficiale è che hanno coscientemente aderito allo sciopero del 1° maggio, quella che ironicamente ed ipocritamente viene dichiarata la festa dei lavoratori, in difesa delle loro condizioni di salute di vita e di lavoro.
Perché loro come tutti i lavoratori della logistica e del comparto sanitario non hanno mai smesso di lavorare durante il periodo di quarantena, mettendo a rischio la loro salute e la loro vita per portare a casa degli acquirenti beni di consumo assolutamente non necessari.
Ma loro, questi lavoratori, i famosi .... eroi erano sacrificati al profitto accumulato proprio durante la quarantena dei grandi proprietari della logistica e in particolare ora carne da macello per la Fedex statunitense che di diritti e di sindacato non vuole sentire parlare.
Dopo giorni di sciopero (ma non era un diritto acquisito ?) per portare al tavolo della trattativa la controparte, il sicobas ha indetto uno sciopero nazionale di tutta la filiera lanciando per Milano una mobilitazione davanti ai magazzini di Peschiera Borromeo.
Già dopo cena è incominciato il concentramento di un centinaio lavoratori e di solidali che riempiva il piazzale antistante ai cancelli ma verso le 23 sono arrivati 7 blindati di polizia e carabinieri accompagnati da diverse volanti e agenti della Digos. I delegati del sicobas hanno con loro incominciato una trattativa che produceva il risultato positivo di una richiesta di un incontro in prefettura per verificare con la controparte le condizioni di un possibile e auspicato accordo.
Poteva sembrare finalmente uno sbocco positivo a questa vertenza sindacale ma mentre aspettavamo il risultato delle interlocuzioni in prefettura la polizia ha improvvisamente incominciato ad avanzare e per non offrire il pretesto a pericolose cariche in corsa tutto il folto gruppo di manifestanti si è seduto per terra.
Immediatamente abbiamo capito che l'indicazione era quella di far male e di lasciare il segno perché sono incominciati i calci i pugni e le manganellate distribuite con rabbia gratuita sulla faccia, sulla testa, sulle braccia, schiene dei lavoratori che per scelta non hanno mai opposto alcuna resistenza se non quella di tenersi stretti l'uno all'altro per resistere ai colpi.
Quando polizia e carabinieri sono riusciti a dividere in due gruppi i lavoratori in sciopero, uno stretto contro i cancelli e l'altro verso il piazzale è immediatamente partita una carica immotivata e violentissima contro chi si avvicinava ai compagni caduti per soccorrerli . E stiamo parlando di diverse persone cadute a terra che mentre cercavano di rialzarsi venivano vigliaccamente e gratuitamente colpite alla testa con i manganelli.
La carica è poi continuata spostando ancora di qualche metro il gruppo di compagni e lavoratori che arretrava verso l'esterno rivolgendo poi la loro cortese e violentissima attenzione verso il folto gruppo di lavoratori che non potevano più muoversi schiacciati tra i cancelli e i cordoni di polizia e carabinieri.
L' intervento di 5 ambulanze e un'auto di due medici del pronto intervento che ringraziamo per la loro gentilezza e solidarietà fermava la violenta mattanza soccorrendo molti lavoratori svenuti per i colpi ricevuti e dei quali non abbiamo ancora il conto preciso. Dita fratturate, ematomi alla testa, ematomi alla schiena per i calci ricevuti a terra, lacerazioni varie e l'elenco sarebbe incredibilmente molto lungo perché in molti hanno deciso di non ricorrere alle cure mediche, ma vogliamo segnalare il caso un lavoratore svenuto e poi portato via in autoambulanza per il quale abbiamo temuto il peggio.
Non ci dimenticheremo di un lavoratore tenuto per braccia e gambe e scaraventato dall'alto a terra con una tale violenza da fargli sbattere la testa e farlo rimanere svenuto per poi manganellare con odio chi si avvicinava per soccorrerlo e sottrarlo ad altri colpi, un delegato sicobas gettato a terra e colpito con forza sulla testa per lasciarlo tramortito.
Siamo da anni abituati alla repressione e alla violenza di stato ed è per questo che possiamo certamente dire che stanotte siamo stati l'obiettivo di un livello di violenza molto più alto e scientifico nel suo intento di seminare paura nei lavoratori e per tentare di colpire e mettere un bavaglio al loro sindacato Sicobas.
Ma hanno sbagliato i loro conti. Questa schifosa violenza ha fatto ancor più comprendere ai lavoratori che questa è lotta di classe e la lotta di classe fa paura ai padroni perché mette in discussione il loro lurido potere e il loro schifoso profitto.
Questa miserabile notte ha fatto solo crescere nei lavoratori l'orgoglio di non sentirsi schiavi o animali da spremere ed essere finalmente protagonisti del loro destino, di essersi ripresi la loro dignità, l'uno a fianco dell'altro senza più essere divisi, come piacerebbe ai padroni, dalla differenza del colore della pelle, religione o genere, per difendere le loro vite, il loro salario e la sopravvivenza delle loro famiglie.
L'assemblea che abbiamo fatto davanti ai cancelli ha infatti rilanciato la lotta
con la promessa di tornare davanti a quei cancelli perché abbiamo imparato ormai da anni che la solidarietà è l'arma più forte dei lavoratori e chi tocca uno tocca tutti.
Lo sciopero continua !
Sicobas – Csa Vittoria