Il governo italiano, come quelli di tutto il mondo o quasi, ha iniziato il programma di vaccinazione di massa che dovrebbe essere risolutivo intanto per contenere e poi per debellare l’epidemia coronavirus. Per avere effetto esso deve essere somministrato alle masse, possibilmente con le buone ma se occorre con le cattive. Tutte le Istituzioni e le Autorità di questo mondo – politiche, “scientifiche”, religiose – sono impegnate a spiegarne le buone e inoppugnabili ragioni prima di impiegare mezzi coercitivi al fine di proteggere, così tutti quanti ci dicono, il bene collettivo della società, per il suo interesse generale. Che è poi, secondo noi, quel generale famoso per aver perso tutte le guerre.
MA DI QUALE
“INTERESSE GENERALE”
PARLATE?
SCIENZA E SCIENZIATI ASSERVITI AL CAPITALE!
Non ci permettiamo di mettere in discussione la specifica competenza tecnica dei luminari della cosiddetta “comunità scientifica” ma registriamo la loro miseria borghese. La conoscenza e la scienza indubbiamente contenute nelle loro teste private sono messe a disposizione nemmeno di una “comunità scientifica” borghese internazionale (nel nostro caso in questione del Covid 19 ciò dovrebbe significare una serrata ricerca comune di tutte le migliori “teste private”), ma della proprietà privata nella sua forma di super-azienda multinazionale che nella forma azienda di Stato. Merce-Mercato-Denaro vs Comunità Umana! Noi, in sintesi, la pensiamo come segue:
«Una serie di esempi, isolati e incompleti, sono bastati a provare che cosa è oggi la scienza applicata alla tecnica: venale, elastica, capace di tutte le risposte e di tutti i mutamenti di bandiera.
Se il confessore rispondeva diversamente al povero bifolco che avesse sottratto un pane, o al signore che avesse violentato ed ucciso, dimostrando che la morale religiosa si lasciava trarre elasticamente da tutte le parti, non dobbiamo pensare minimamente che il sistema contemporaneo, nato dal trionfo della ragione e dell’esperienza, abbia nel nuovo sacerdote, che chiamiamo specialista, esperto, tecnico o scienziato, creato arnese migliore.
Gli àuguri antichi sorridevano quando si incontravano per la strada. I moderni hanno opposta consegna, che per loro è questione di pagnotta: sanno reciprocamente quanto sono bestie e bugiardi, ma ostentano di prendersi sul serio tra di loro.
L’età capitalista è più carica di superstizioni di tutte quelle che l’hanno preceduta.
La storia rivoluzionaria non la definirà età del razionale, ma età della magagna.
Di tutti gli idoli che ha conosciuto
l’uomo, sarà quello del progresso moderno della
tecnica che cadrà dagli altari col più tremendo
fragore».
(Amadeo Bordiga, Politica e
“costruzione”. Da Prometeo,
serie II, n. 3-4 luglio-settembre 1952)
Il perché delle virgolette su Istituzioni e Autorità “scientifiche” lo spieghiamo sinteticamente nel riquadro qui a fianco.
Uno ha il mal di testa e che cosa deve fare e normalmente fa? Una pasticca e via, passa il dolore risolto il problema. La presente capitalistica società, soprattutto nelle metropoli moderne ed avanzate, è super-impasticcata, super-intossicata, super-gonfiata. Impasticcati gli uomini come le vacche e i polli d’allevamento gonfiati di antibiotici da cui il cibo accessibile per le masse. Il Covid-19 evidenzia e penetra nelle falle aperte in uno schermo protettivo cioè nel nostro naturale sistema immunitario sempre più debilitato. Bisognerebbe provvedere a rafforzarlo il che, come primissima ed elementare misura, significa provvedere ad una sana alimentazione per le masse e a delle sane condizioni generali di vita, ben diverse da quelle in cui le masse stesse ed in particolare la classe lavoratrice sono costrette nella presente dannata società che come Marx dice “ha il diavolo in corpo”, essendo il Capitale dannato al moto perpetuo dell’accumulazione. Costi quello che costi. In uno dei testi sacri della nostra scuola è scritto: “Il Capitale offre tutti i miliardi di quattro secoli di accumulazione per lo scalpo del suo grande nemico: l’Uomo”!
Andiamo subito al punto “concreto” del qui-e-ora, al nostro No! alla vaccinazione obbligatoria. Non abbiamo intenzione di annoiare nessuno con “pistolotti astratti” su “sistemi ideali” che si dovrebbero instaurare al posto della presente fogna borghese e capitalistica la quale fogna borghese e capitalistica indubbiamente è stata, nelle metropoli bianche e per un lungo tratto storico, profumata e indubbiamente non solo per la borghesia e i ceti abbienti. Metropoli tanto affluenti e profumate in cui difatti vi prosperano, o almeno sino ad ora hanno potuto prosperare, centri di wellness persino per gli animali.
Una sana alimentazione per le masse prima elementare misura sanitaria? Ma se, concretamente e qui-e-ora, milioni di famiglie proletarie sono alle prese col problema della fame, e non in qualche lontana periferia di questo mondo bensì nel centro della potenza e della ricchezza borghesi e capitalistici ossia dentro gli Stati Uniti d’America! E il problema della fame di massa bussa, nessuno si illuda, anche alle porte di una Europa la cui “economia sociale di mercato” si vorrebbe diversa dal capitalismo “selvaggio” americano.
Voi Istituzioni, Voi Autorità rappresentanti questo mondo che con le buone o con le cattive volete somministrare alle masse il vaccino “risolutivo”: di che bene collettivo, di che interesse generale parlate? Migliori e più sane condizioni di vita a cominciare dalle condizioni di lavoro? Ma se, solo l’altro giorno e per restare ai fatti di “casa nostra”, l’ennesimo lavoratore della terra, Gora Gassama proletario immigrato dal Senegal, è stato ucciso come un cane nelle campagne di Gioia Tauro senza che il fatto provochi alcuna particolare “indignazione” nemmeno di facciata da parte di Voi Istituzioni di Voi Autorità, e abbiamo detto di come la vera vergogna e la umiliazione sia in realtà la nostra, cioè quella del movimento operaio italiano nel suo insieme, silente ed impotente. Lo ricordiamo per dire della bestiale condizione di vita e di lavoro cui sono costretti i salariati delle campagne da cui viene il nostro cibo, il nutrimento per le masse. Quindi per dire che la prima essenziale e concreta norma di vera salute pubblica tesa a rafforzare il nostro naturale sistema immunitario risiede nel cambiare le cose, intanto e per cominciare, a beneficio del lavoratore produttivo del settore primario. Intanto, per cominciare, e concretamente parlando. E senza, fra l’altro, voler “chiedere la luna” come hanno di nuovo urlato l’altro giorno i braccianti immigrati della piana di Gioia Tauro scesi in sciopero spontaneo per rivendicare un “semplice” trattamento umano e non da bestie. I centri di wellness se li tengano pure i borghesi e i loro cani!
Il movimento operaio italiano si impegni per imporre, con le buone possibilmente o altrimenti con le cattive, questa elementare misura socio-sanitaria mettendo in campo la sua forza contro le Istituzioni e le Autorità che stanno in difesa della perpetuazione di questo bestiale e virale status quo capitalistico e che invece, “per l’interesse della collettività”, intendono imbottirci, con le buone o con le cattive, di pasticche e vaccini come pretesi mezzi “risolutori” del male che paralizza la società.
Si dirà che, “buoni propositi” a parte, il problema incalza. L’epidemia dilaga, gli ospedali si riempiono, le morti si sommano. E che intanto c’è la pasticca, il vaccino, la soluzione offerta dal mercato, dalla proprietà privata si tratti di Big Pharma oppure delle aziende dei colossi, dei Mostri, statali (sempre di proprietà privata si tratta!). Prendetevi la pastiglia, la siringata e poi, eventualmente, si vedrà del resto (cioè della cosa essenziale ossia il rafforzamento del nostro sistema immunitario).
Entriamo allora nel merito. La nostra opposizione al presente programma di vaccinazione di massa non deriva da “un principio” contrario ai vaccini in generale. Meno che mai dal fatto che si possano violare “i sacri diritti dell’Individuo” garantiti dalla Costituzione “più bella del mondo”.
Siamo contro il programma di imbottire gli esseri umani fin dalla più tenera età con decine di vaccini; siamo contro questo programma di vaccinazione anti-covid perché a nostro giudizio si tratta di una sperimentazione di massa di vaccini prodotti dalla proprietà privata capitalistica in tempi ultra-accelerati, da record senz’altro per il business della proprietà privata produttrice (azienda multinazionale o di Stato, ripetiamo: sempre di proprietà privata si tratta) senza una adeguata garanzia non tanto sul “successo immediato” della medicina somministrata quanto sulle sue conseguenze future che per un vaccino si possono valutare solo a distanza di anni, così almeno fino l’altro giorno ci ha spiegato la stessa “scienza” ufficiale che invece ora avalla questa sperimentazione di massa. (Uno per tutti e per restare all’Italia: il virologo dr. Crisanti il quale fino all’altro giorno diceva, creando un discreto scandalo e sconcerto nella “comunità scientifica” ufficiale: “sono favorevolissimo ai vaccini, ma senza dati a disposizione non farei il primo vaccino che arriverà in gennaio. Come cittadino vorrei essere sicuro che soddisfi tutti i criteri di sicurezza e di efficacia, ne ho il diritto”, salvo cambiare repentinamente opinione… a dicembre!)
Il rischio concreto per la salute collettiva è che la toppa di questi vaccini si riveli peggiore del buco che si intende in emergenza coprire, costi quello che costi.
I “liberi cittadini” chiamati, con la persuasione o con la coercizione (per i lavoratori della sanità si ventila, in caso di rifiuto, la riduzione dello stipendio o addirittura il licenziamento! ed insigni giuslavoristi e costituzionalisti ci spiegano in punta di diritto che questa eventuale ritorsione è perfettamente legittima da parte dello Stato e del “datore di lavoro”) a sottoporsi alla vaccinazione “salvifica” lo faranno previa firma del modulo di “consenso informato” debitamente predisposto, ci mancherebbe.
Ma di che siamo veramente informati noi poveri diavoli “liberi cittadini”?
Siamo informati delle “verità scientifiche” di Big Pharma e dei concorrenti altri produttori di Stato, verità attestate dalla garanzia della “comunità scientifica” ufficiale. La quale “comunità scientifica” è talmente miserabile che dal suo seno nemmeno una voce si leva per denunciare quello che a noi, come al bambino della fiaba di Andersen, sembrerebbe ovvio è cioè che posti di fronte come siamo ad un problema sanitario globale, dovrebbe come minimo esserci una risposta coordinata ed unitaria, una ricerca coordinata ed unitaria della “comunità scientifica” che come fine dovrebbe avere lo studio e la produzione di una sola medicina valida, di un solo tipo di vaccino. Se proprio si tratta di tamponare con il vaccino l’emergenza sanitaria globale. E staremmo ancora, si badi bene, ad un livello di coordinazione borghese, di “proprietà privata collettiva” per così dire. Invece abbiamo l‘OMS che è solo un simulacro di “coordinazione scientifica” internazionale anche (e ovviamente) al solo livello borghese. Invece abbiamo i blocchi di potere capitalistico e i rispettivi e relativi vaccini (e “scienziati” al seguito) che si contendono il mercato, gli esseri umani come topi-cavia della competizione e della vera e propria guerra condotta anche sul terreno “sanitario e della salute pubblica”.
Non siamo e non vogliamo essere trattati come topi-cavia, e non faremo la fine del topo nella guerra imperialista che il capitalismo prepara, unica medicina per la sua salvezza!
Il Coronavirus e le sue mutazioni rappresenta un pericolo reale che non può essere negato, quindi è improrogabile la messa a punto e l’adozione di presidi medici curativi e preventivi. Il vero affarone per le case farmaceutiche non è l’aver inventato la necessità della vaccinazione, ma si materializza in un momento “successivo” ossia nella gestione di questo fatto calamitoso. (Pensiamo, per un attimo, al business legato ai terremoti: sono un fatto materiale – e non certo inventato! – che forniscono sì l’occasione per scatenare una feroce corsa a ricchi guadagni, ma nella gestione del dopo-terremoto)
Vero è che demonizzare il ricorso al vaccino solo perché fonte di spropositati guadagni, senza individuare soluzioni alternative, non fornisce alcuna soluzione. Anzi, finisce per scivolare sul terreno di chi nega la stessa pericolosità di questa pandemia. Il vero problema non è tanto se il vaccino serva ad ingrassare i suoi produttori e venditori, quanto invece come abbiamo detto se sia efficace o meno e se invece esistano altre alternative possibili.
Nell'ambito del sistema capitalistico, in cui tutti sgomitano per il raggiungimento del massimo profitto, non è facile verificare la validità dei ritrovati scientifici.
Pur partendo sempre da ESIGENZE REALI, dalle quali è impossibile prescindere, le ricerche sono finanziate dalle industrie farmaceutiche o dai vari Governi, che non si fanno scrupoli nell’”addomesticare” i risultati – magari, distorcendoli, gonfiandoli, negandoli, nascondendoli – in modo da rendere più facile la commercializzazione del farmaco.
In un clima di diffusa paura, le case farmaceutiche hanno chiesto ai vari governi finanziamenti per la ricerca di una terapia e di un vaccino che brevettato avrebbe garantito loro profitti stratosferici.
Il prodotto messo in vendita deve comunque avere un minimo di garanzia di “successo immediato” (non può essere un semplice placebo), se non altro per i consistenti investimenti effettuati e perché l’agguerrita concorrenza lo rileverebbe immediatamente. Ma la segretezza degli studi e la “brevettazione” sono in diretta antitesi con l’esigenza di una informazione consapevole. Dobbiamo quindi rivendicarne l’abolizione e una condivisione sociale della ricerca e dei risultati.
UN ESEMPIO “ISTRUTTIVO”
Illuminante è la sperimentazione attuata nel 1996 da parte della multinazionale USA Pfizer nel distretto di Kano, in Nigeria in occasione di una epidemia di meningite. Una parte dei 200 bambini sottoposti allo studio fu trattata con l'antibiotico di provata efficacia, mentre una parte fu trattata con l' antibiotico da testare. Tale sperimentazione non era stata preventivamente concordata né con le competenti autorità nigeriane né con i genitori. Risultato: alcuni bambini morti e molti altri con danni permanenti. Il contenzioso fu chiuso con la costruzione di un ospedale a Kano ad opera della Pfizer.
Nel
primo anno dal lancio sul mercato il
nuovo antibiotico aveva contribuito all'aumento del 15% del valore
azionario
della società con oltre 160 milioni di dollari di
utile, con una stima di
un potenziale economico a regime di 1 miliardo di dollari
(cfr Wikipedia- Il contenzioso di Kano).
Solo i gonzi possono pensare che nel sistema capitalista la ricerca scientifica possa essere “libera”: la ricerca che viene sostenuta è principalmente quella in settori da cui si possa ricavare profitto, mentre studi “indipendenti”, anche se seri, onesti e ben documentati, sono destinati alla marginalità. L’uso capitalistico della scienza medica giustifica i molti dubbi e le perplessità sulla validità degli studi effettuati e dei risultati relativi. Dubbi riguardano innanzitutto la terapia farmacologica. Si è brancolato e tuttora si brancola nel buio trattandosi di un virus nuovo: sulle riviste scientifiche sono comparsi numerosi articoli sull'efficacia di questo o quel farmaco che vengono smentiti da altri scienziati, in una guerra in cui si cerca spasmodicamente di arrivare primi, in genere cercando di sminuire l'efficacia di farmaci dal basso costo e puntando invece alla ricerca di nuovi e più efficaci farmaci, che, ovviamente, saranno più costosi.
Inoltre molti di questi studi sono effettuati su un numero non sufficientemente ampio di pazienti. L'alternativa, per le industrie farmaceutiche, può consistere nella donazione, ovviamente “a scopo umanitario”, di un quantitativo sufficientemente grande del farmaco da testare sulle popolazioni dei della periferia mondiale colpiti dalla epidemia, favorita da condizioni quali denutrizione, sovraffollamento nelle baraccopoli, mancanza di acqua corrente e di adeguati servizi igienici.
Ancora più complesso è il discorso per quanto riguarda un vaccino, che propone una serie di domande senza risposta (almeno per ora).
In alcuni Stati sono state fatte sperimentazioni su volontari carcerati o persone in stato di grave povertà. (Per avere un'idea di questa galleria degli orrori negli USA cfr https://www. nogeoingegneria.com/effetti/ salute/sperimentazione-medica-sugli-umani-dal-1833-al-2005/: ovviamente simili esperimenti non sono stati fatti solo negli USA!).
Come possiamo sapere se gli effetti collaterali si manifesteranno nel tempo, data la compressione dei tempi di realizzazione del vaccino? L'efficacia e gli effetti collaterali di un farmaco vengono monitorati nel tempo e ci sono stati dei casi in cui un farmaco sia stato ritirato dal commercio anche dopo anni, quando delle indagini hanno dimostrato l'insorgenza di serie problematiche. Sarà il vaccino ugualmente efficace in presenza delle possibili mutazioni del virus e quale sarà la durata dell'immunità?
Da questa serie di punti interrogativi deriva la nostra opposizione all’imposizione più o meno mascherata agli attuali vaccini anti-covid che sono l’applicazione di una terapia capitalistica ad un problema reale di fronte al quale, è vero, non abbiamo miracolistiche soluzioni “immediate e concrete” da sciorinare. Ma che perlomeno e perdio! non ci sia imposta e che ai lavoratori della sanità in primo luogo non sia imposta l’obbligatorietà della siringata capitalistica! Alla imposizione della medicina-vaccino di Stato non si può rispondere attraverso le schermaglie da legulei del Diritto ma attraverso una mobilitazione sociale che è un aspetto della lotta di classe in quanto arrivi a mettere in discussione il preteso “interesse generale” che secondo Istituzioni e Autorità di questo mondo ne impone l’obbligatorietà e la stessa “scienza medica” ufficiale asservita al capitalismo. “Scienza” di classe, “scienza” della borghesia i cui maneggi di denaro, le cui mangiatoie per i porci (ad esempio quelle per “le intermediazioni” sull’acquisto delle semplici mascherine) sono il risvolto e il rivolo “secondario” della fogna generale.
La nostra opposizione all’obbligatorietà della vaccinazione si svolge da una postazione politica opposta a quella anti-classista e perciò contro-rivoluzionaria del cosiddetto “popolo no-vax” e della più generale onda di insofferenza e diffidenza verso “il governo delle élite” che sentiamo crescere ed agitarsi fra le masse soprattutto del ceto medio. Imperversano fra questi larghi strati (sempre meno rappresentati dalle forze della Destra ufficiale, Lega e Fratelli d'Italia) ogni genere di teorie su manovre e complotti orditi “dalle élite cosmopolite” per dominare i popoli espropriati della “sovranità nazionale” che si tratterebbe di riguadagnare. La gestione dell’emergenza sanitaria e conseguente “operazione vaccinazione di massa” se non la stessa origine del Covid 19 è fatta rientrare da queste distorte visioni nel quadro di un complotto in capo al quale poi ciascuno mette il Demonio che meglio si attaglia alla sua particolare tendenza contro-rivoluzionaria. Nella maggioranza dei casi è il demonio-Cina insieme o in alternativa al demonio-Bill Gates, l’America (preferibilmente non quella di Trump), la Germania del nuovo Reich… insomma di tutto e di più (di tutto e di più salvo, ovviamente dato che parliamo di forze e tendenze politiche contro-rivoluzionarie, il Moloch vero cioè la potenza impersonale del Capitale). Vi è però in questo calderone di insofferenza popolare un carattere comune ed unificante: la richiesta dell’intervento dello Stato, di uno Stato che sia “veramente popolare e sovrano”, di una autentica “Repubblica sociale” la quale protegga “il lavoro e i produttori” nazionali, faccia pagare le tasse ai ricchi come si deve e produca… delle “sane medicine” e dei buoni e provati vaccini come la vecchia industria farmaceutica nazionale sapeva fare, prima di essere fagocitata dal “capitale speculatore e globalista”.
Nel movimento sociale di opposizione all’obbligatorietà della vaccinazione che ci auguriamo sorga a partire dai lavoratori della sanità minacciati di tagli salariali e di licenziamento in caso di rifiuto, dovremo misurarci con un tal genere di posizioni e prospettive politiche contro-rivoluzionarie, largamente maggioritarie fra le masse e più agevolmente “commestibili” al sentimento spontaneo delle stesse. Indubbiamente più aspra e difficile da mandar giù è la nostra medicina.
Lotta di classe, per la difesa della salute delle masse e per il pane, indipendentemente dalla situazione in cui si trova il Paese! Potere proletario di classe, per la conquista della effettiva Comunità Umana!
Allegato 1
RICERCA E SPERIMENTAZIONE
“SCIENTIFICA”…
Lo sviluppo di un vaccino contro il dengue, malattia virale trasmessa dalle zanzare, (Dengvaxia) è costato alla Sanofi, gruppo farmaceutico francese, oltre vent'anni ed 1.5 miliardi di dollari. Nonostante test clinici effettuati su oltre 30.000 bambini e risultati pubblicati su prestigiose riviste mediche, si è visto che gli anticorpi prodotti dal vaccino possono aggravare l'infezione specialmente in neonati e bambini mai esposti al virus, nel caso di una infezione con un altro ceppo del virus stesso. Sia la Sanofi che l'OMS hanno deciso di chiudere gli occhi davanti a dati mancanti e rischi non calcolati e di parlare di “possibilità teorica”. Lo scorso anno il decesso di circa 600 bambini filippini che avevano ricevuto il vaccino ha determinato il bando del vaccino stesso da parte delle autorità. Nonostante questo fatto, il vaccino è stato approvato negli USA.
Il sistema consente agli stessi enti governativi (FDA,HHS, etc) di percepire le royalties dei brevetti dei vaccini in qualità di responsabili della ricerca, dell'approvazione, delle raccomandazioni per l'uso, dei controlli di sicurezza e del risarcimento per i danni eventuali.
Per il vaccino anti-COVID è stata richiesta una immunità contro azioni legali.
Il NIAID (Istituto nazionale di Allergie e Malattie Infettive ) del dott.Fauci, eminente virologo USA, ha finanziato gli studi clinici per un altro vaccino anti-dengue , in Brasile dal 2013
(http://www.renovatio21.com/il-vaccino-dengvaxia-ha-richiesto-ventanni-ed-e-stato-un-disastro-cosa-accadra- affrettando-i-tempi-per-il-vaccino-contro-il-covid-19/).
Allegato2
LIBERA RICERCA SCIENTIFICA
NEL CAPITALISMO
In uno studio francese la terapia con idrossiclorochina ed antibiotico (costo: pochi euro) aveva dimostrato di ridurre notevolmente la mortalità e, in uno studio italiano, risultava essere il farmaco utile per trattare precocemente e a domicilio i pazienti.
Uno studio “ostile” all'uso di questo farmaco era stato pubblicato su una prestigiosa rivista medica internazionale (“The Lancet”) che, dopo le proteste di numerosi scienziati, era stata costretta a ritirare precipitosamente l'articolo.
Lo scienziato francese propugnatore dell'uso dell'idrossiclorochina ha avuto le seguenti “sorprese”:
• chiusura della sua pagina di Facebook ( 500.000 followers)
• minacce di morte da parte di un medico legato all'industria farmaceutica produttrice del farmaco concorrente (ovviamente molto più costoso)
• provvedimento disciplinare a suo carico da parte dell'Ordine dei Medici francese
• divieto per i medici di famiglia di prescrivere per la cura del COVID-19 questo farmaco, usato peraltro da decenni per la cura di malattie reumatiche ed autoimmuni, divieto poi esteso anche ai medici ospedalieri.
Ogni altro giorno si sottolineano possibili effetti collaterali (peraltro noti) della idrossiclorochina (insonnia, disturbi psichiatrici, ... tendenza al suicidio). Una vera demonizzazione del farmaco!
I redattori di due prestigiose riviste mediche hanno denunciato le pressioni di Big Pharma sulle loro pubblicazioni.
Ma anche i siti che non si piegano al pensiero dominante sono sotto attacco: il sito “L'Antidiplomatico” è stato denunciato come “sito da black list” da una agenzia statunitense (“News Guard “) e da un sito ( “Buttac”) per aver riportato le posizioni di eminenti virologi francesi favorevoli all'idrossiclorochina; inoltre da alcuni mesi è vittima di una censura pressoché totale da parte di Facebook e Google (Antidiplomatico 26 ottobre 2020).
Dal Corriere della Sera del 12.12.2020:
“Il Consiglio di Stato autorizza
l'uso della idrossiclorochina per la cura
del COVID -19, quindi al di fuori
dell'uso prescritto dal “bugiardino” per
“rispetto dell'autonomia decisionale del singolo
medico”, accogliendo il ricorso di un gruppo di medici e
ribaltando così il divieto
dell'Aifa che il 22 luglio ne vietava l'uso per questo scopo”.
2 gennaio 2021