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STATO SBIRRO & STATO “SOCIALE”, A PIACENZA E’ DI NUOVO IL TURNO DEL BASTONE

PREFETTURA BUONA E QUESTURA CATTIVA? NO: E’ LA DEMOCRAZIA BLINDATA IN AZIONE

SOLIDARIETA’ INCONDIZIONATA AI LAVORATORI FEDEX-TNT, AL SI-COBAS E AI SOLIDALI ANCORA UNA VOLTA SOTTO PESANTE ATTACCO!

il mostro

Un pesantissimo attacco è stato sferrato, all’alba del 10 marzo, dagli apparati dello Stato borghese e democratico contro alcuni lavoratori della Fedex-TNT di Piacenza, contro l’organizzazione sindacale che ne ha guidato la lotta negli scioperi di gennaio e febbraio, contro i solidali che li hanno appoggiati. Concordiamo pienamente con il comunicato del Si Cobas che pubblichiamo e invitiamo a diffondere in cui si afferma che “una operazione di polizia di tali dimensioni non può essere frutto di una dinamica puramente locale” ma è “un tassello di un più ampio attacco repressivo” e, aggiungiamo noi, preventivo. Inteso a stroncare sul nascere il pericolo della diffusione del virus-lotta proletaria di classe all’insieme della classe lavoratrice italiana che la borghesia si sforza e si prefigge, usando il metodo del bastone della vasellina e della carota, di anestetizzare e dividere.

Ci auguriamo che la risposta di piazza a un tale attacco convocata prontamente per sabato 13 marzo a Piacenza sia la più larga e determinata possibile e chiamiamo tutti a parteciparvi. La nostra solidarietà è incondizionata e la manifestiamo anche e proprio in questo momento non nascondendo le profonde divergenze politiche che ci separano dagli stessi lavoratori d’avanguardia e dalla loro organizzazione Si Cobas, braccati e perseguitati dalla giustizia borghese. Esplicitarle apertamente significa per noi contribuire ad attrezzare e potenziare una adeguata risposta di classe alla generale “stretta d’ordine” che il governo Draghi è chiamato ad attuare, e ad attuarla senz’altro nel pieno rispetto delle norme democratiche e costituzionali della repubblica italiana.

Nel comunicato stampa del Si Cobas (2 febbraio) fatto immediatamente a caldo le violente cariche subite dai 300 operai davanti ai cancelli della Fedex-TNT è scritto: “Questa logica di gestione delle emergenze sociali quali problemi di ordine pubblico è del tutto inaccettabile per un paese civile. Prefettura e questura dovrebbero preoccuparsi di non permettere alle multinazionali americane di umiliare sbattere in mezzo alla strada i cittadini della loro città, piuttosto che di operare come loro guardie private”.

Non concordiamo con questo giudizio. Noi pensiamo che sia sbagliato intendere, o lasciar intendere, che la borghesia possa fare a meno di ricorrere alla politica del bastone nella “gestione delle emergenze socialianche nei “paesi civili” quale indubbiamente è la democratica Italia, le cui guardie armate potranno persino arrivare ad agire contro le Multinazionali americane e gli interessi dell’America stessa (come ad esempio fu nel caso di Sigonella) senza per un attimo cessare la loro funzione e il loro carattere di guardia armata dell’ordine borghese. Noi pensiamo che le politiche “progressiste” siano complementari a quelle “reazionarie” nella gestione del potere borghese. E che sia pericoloso e letale per il movimento di classe accordare la minima fiducia alle frazioni cosiddette “progressiste” della borghesia.

In un successivo comunicato stampa (11 febbraio) leggiamo: “Prima di tutto, vogliamo ringraziare pubblicamente la Prefettura di Piacenza, segnatamente nelle persone della prefetta Dott.ssa Daniela Lupo e della capa di gabinetto Dott.ssa Patrizia Savarese, per la grande disponibilità e comprensione dimostrate durante tutto l’arco dello svolgimento della vertenza.

Sappiamo che mediare nei conflitti di lavoro non rientra nelle prerogative ordinarie della prefettura, e per questo a maggior ragione ribadiamo il nostro ringraziamento: Piacenza è un territorio attraversato ormai da dieci anni da forti mobilitazioni degli operai della logistica, non possiamo che registrare con favore il crescente interesse e la crescente cura, pur nel rispetto dei rispettivi ruoli, verso questo ampio segmento di popolazione e di lavoratori piacentini”.

Noi pensiamo che certamente il documento dell’11 e il sentito ringraziamento in esso rivolto alla Prefettura stia in coerenza con quello del 2 di febbraio. Soprattutto pensiamo che i fatti del 10 di marzo non contraddicano la registrazione della diversa attitudine fra gli organi dello Stato borghese e democratico fatta dal Si Cobas.

Il nostro giudizio politico è che l’operato dell’“organo Prefettura” (aperturista, dialogante, “progressista”) sia complementare a quello dell’“organo Questura” (“reazionario” e dialogante a colpi di manganello, multe salate e denuncie penali). Bastone, carota e vasellina appunto. Oggetti bensì diversi ma gestiti e usati da una medesima mano, per un medesimo scopo.

https://sicobas.org/2021/03/10/comunicato-stato-e-padroni-uniti-contro-i-lavoratori-il-13-3-a-piacenza-
manifestazione-operaia-la-repressione-non-ci-fa-paura/


12 marzo 2021