nucleo comunista internazionalista
note




sciopero proletari neri
I PROLETARI NERI
ANCORA UNA VOLTA
PROTAGONISTI


Nei territori fra Napoli e Caserta si è svolto oggi lo sciopero dei proletari neri ingaggiati a giornata per il lavoro nei campi e nei cantieri alle condizioni di bestiale sfruttamento che tutti conoscono (e che solo grazie alle lotte dei neri, da Rosarno a Castel Volturno, è diventato più difficile occultare e far finta di ignorare). Uno sciopero da essi stessi voluto, preparato e organizzato con al fianco in questo impegno pochissime “sponde bianche” attive nel sostegno.

Oggi non lavoro per meno di 50 euro” dicono i cartelli della protesta che è riuscita ad occupare sedici rotonde stradali dove ogni giorno all’alba la forza lavoro si compra ad un prezzo dai 20 ai 30 euro per una giornata di dieci e passa ore.

La giornata di sciopero è pienamente riuscita (così ci pare di intendere dalle prime cronache). I lavoratori neri hanno spezzato con l’azione collettiva, almeno per un giorno, la cappa di interessata omertà, il tappeto di silenzio e ipocrisia sotto cui la “società civile” bianca nasconde la loro condizione di oppressione e sfruttamento. Hanno fatto, mostrando capacità e coraggio, un passo che concretamente contribuisce a renderne più solida l’unione, ad acquisire più ed ulteriore fiducia e coscienza della propria forza, premessa per riuscire effettivamente a strappare a padroni e padroncini locali condizioni di vita e di lavoro più umane, ed allo Stato nelle sue varie articolazioni il riconoscimento dei pieni “diritti di cittadinanza” che devono spettare a tutti i lavoratori immigrati.

Non era scontato, non era facile.

Come per la rivolta di Rosarno, sono ancora una volta i proletari neri ad essere protagonisti ed a segnare concretamente, contando essenzialmente sulle loro forze, la ripresa della lotta di classe nel desolante panorama dei bianchi. Onore ai proletari neri della Campania!

Riconosciamo agli attivisti, ai militanti bianchi che sono stati e sono al fianco degli immigrati e ne hanno sostenuto l’azione (reti antirazziste, comunità cristiane, sindacati di base) il merito e l’onore che ad essi spetta per quanto siano distanti, spesso sideralmente distanti, le nostre concezioni e prospettive politiche dal campo della “vera democrazia” e della “vera giustizia sociale” che li caratterizza.

Vergogna, vergogna e ancora vergogna per i rappresentanti ufficiali del mondo del lavoro, quei sindacati Cgil-Cisl-Uil che hanno “festeggiato” quest’anno il 1° maggio a Rosarno spandendo a piene mani la solita insopportabile vuota retorica “pro-immigrati” e che disertano nel momento in cui gli immigrati stessi muovono un passo concreto di lotta. Quando bisognerebbe (e bisogna) far sentire concretamente e fisicamente ai proletari neri la solidarietà, la compartecipazione dei lavoratori bianchi si diserta la piazza, si lascia proditoriamente isolato un reparto della classe lavoratrice (e che reparto! Quello che si spezza la schiena nei campi, nei cantieri. Che pulisce le nostre case e i nostri uffici, che accudisce i nostri vecchi).

Evidentemente il buon funzionamento dell’Azienda-Italia di cui essi, nel settore di competenza, sono funzionari non tollera che quella forza-lavoro nera strappi 50 maledetti euro al circuito del capitale, per giunta sotto la spinta della propria auto-organizzazione.

A giudicare dalla discrezione di come è stato accolto e presentato lo sciopero odierno dagli organi della scafata borghesia italiana (la maschera è quella di chi non si presenta ostile al movimento anzi affetta di “comprenderne le ragioni”) si conta e si confida che esso resti un episodio isolato, lo sfogo di un giorno in un territorio particolarmente disgraziato del paese.

Invece: che la lotta ingaggiata oggi, 8 ottobre, non resti un passo isolato!

Che la determinazione ed il coraggio dei proletari neri di Campania siano d’esempio per tutto il proletariato d’Italia!

8 ottobre 2010