Dunque: che cosa ci ha trasmesso la giornata di lotta convocata a Parigi sabato 11 settembre che, alla vigilia, abbiamo presentato come importante momento di una prova di forza ora entrata nella fase critica dove si decide, detto in sintesi e in parole povere, “chi spacca la testa a chi”?
La piazza di Parigi, attraverso le sue punte di massa più avanzate, se non ha immediatamente messo “la zeppa” della cui urgenza abbiamo detto, ha però trasmesso il segnale che ci aspettavamo giungesse dal fronte francese della lotta. Allo stato attuale il più avanzato dal punto di vista della variante umana in azione contro la morsa imposta dal Moloch, particolarmente feroce tanto in Francia che in Italia.
Il segnale trasmesso è il seguente: è giunta l’ora di cominciare a mettere paura a Macron e a quelli del governo. E’ giunta l’ora di cominciare a vedere le cose dall’altro lato, al rovescio: chi lo dice che debba essere sempre la gente comune a dover ballare sul filo? Macron e quelli del governo debbono cominciare ad avere seriamente paura e se costoro non vogliono farsi del male trovino il modo di ritirare le odiose misure che pretendono di imporre in fatto sia di infame pass che di obbligo vax. La dignità non è in vendita né si contratta come si è scritto negli appelli alla mobilitazione e come fisicamente è stato ribadito sulla piazza.
I cortei hanno deciso di ancora tollerare i cordoni polizieschi ai lati. Hanno deciso di filare dritto verso la destinazione dichiarata senza piegare verso i Campi Elisi e verso il palazzo dell’Eliseo. Ma, appunto lo hanno deciso loro. Mandando durante l’intensa giornata di lotta il chiaro avvertimento che se e quando la massa dei gueux lo decide, il programma degli stessi gueux-sancullotti del nuovo millennio sarà attuato. Quale programma? Quello apertamente dichiarato da sabato 17 novembre 2018: “Emmanuel Macron nous venons cercher chez toi… On ira, On ira, Pour l’honneur des travailleurs et pour un monde meilleur…”
Ancora limitati ma chiari segnali analoghi sono venuti, nella giornata di sabato 11 settembre, dal settore del lavoro salariato più immediatamente e direttamente colpito dalle odiose misure governative cioè dai lavoratori della sanità. Certamente ancora solo alcune minoranze di essi, usciti dalla fase di stordimento dovuta all’incredibile intensità e ritmo dell’offensiva scatenata da Macron, hanno fatto intendere che reagiranno con la lotta non facendosi imbrigliare dalle manovre della CGT e degli altri bonzi sindacali servi dello Stato. (Ricordiamo che la CGT è la “versione decente” della Cgil e che sulla questione cruciale obbligo vax/pass ha una posizione “decente” (il minimo di decenza sindacale per così dire) simile a quella del sindacato di base CUB: pur dichiarandosi per il programma di vaccinazione si è espressa contro l’obbligatorietà ed ovviamente contro il pass. Un minimo di decenza sindacale a cui non arrivano tutti gli altri sindacati di base italiani messi insieme)
Il calore della lotta antigovernativa che sabato dopo sabato si sviluppa coinvolgendo ampi settori della società e di cui i gueux-sanculotti sono i tizzoni più ardenti, è evidentemente un forte fattore “antidepressivo” di stimolo, di fiducia, di galvanizzazione per tutto il mondo del lavoro salariato. Chiaro che l’entrata in azione di una sua parte decisiva chiuderebbe immediatamente la partita con Macron, ma è proprio questa entrata in scena nel campo della lotta sociale e politica della classe operaia organizzata che la dirigenza CGT vuole scongiurare ad ogni costo ricorrendo a mille escamotages!
(Il bello della vicenda è che qualche poveretto nel campo dei rintronati “rivoluzionari” si domanda, ma insomma: “cosa c’entra questa agitazione anti-pass e anti-obbligo vax con la lotta di classe?”. Per fortuna questi poveretti sono fuori dal mondo oltre che dal seminato, se la lotta contro il potere del Kapitale dipendesse da loro, staremmo freschi!)
Il problema è che, entrati decisamente nella fase critica della lotta, l’energia e la carica di vitale tensione che è nel corpo e nello spirito dei moderni sanculotti in gilet non vada disperso e sfibrato… aspettando Godot. Senza uno straccio di organizzazione rivoluzionaria presente sul campo, esposta quindi ad ogni passo ai tranelli tesi dalla intelligenza politica borghese, la carica di energia vitale contenuta nella variante umana in azione deve ricorrere all’istinto. Alla risorsa vitale dell’istinto dell’Uomo cioè, parola di Marx-Bordiga, “del grande nemico del kapitale” che, nonostante tutto e persino nel cuore della civile ed evoluta metropoli, dimostra di non essere addomesticato.
La dignité ou rien! Vivre libre ou mourire!
TRE DOCUMENTI VIDEO SULLA GIORNATA DI
LOTTA
1. Lavoratori della sanità sul piede di
guerra, piaccia o non piaccia ai bonzi Cgt
2. Il corteo dei gueux-sanculotti, avvertimento a
Macron
3. “Manif. sauvage” verso il
palazzo
dell’Eliseo, avvertimento a Macron
14 settembre 2021