“L’heure des choix a sonné” c’era scritto su un cartello portato dai nostri carissimi gueux in gilet giallo in testa al corteo di Parigi, sabato 21 agosto, atto VI della mobilitazione per ricacciare in gola e in culo a Macron tanto il pass che l’obbligo vax.
“L’ora delle scelte è suonata”: molto semplice. Vale per la Francia che è, al momento, il teatro della guerra di classe (di classe!) internazionale dove la spietata e sadica (se è vero com’è vero che vorrebbe arrivare a mettere le mani sui bambini) offensiva del Moloch può essere fermata. Ma vale un po’ dappertutto, specialmente in Europa. Germania, Italia, Inghilterra…
Insomma, stringendo il brodo, come sintetizzato un mesetto fa nel nostro “Variante Delta o Variante lotta?”. Ovvero il tempo dei bla, bla, bla è scaduto. Che ci piaccia o no, che lo si voglia o no.
A proposito: sentito scandire nel corteo del sabato un bellissimo slogan: “Noi-siamo-la-variante-umana! – Noi-siamo-la-variante-umana!”. E a questo proposito ancora, qualche compagno si domanda e ci domanda: che è questa storia “dell’Essere Umano” che il Nucleo ha tirato fuori dal cilindro? In pratica: che c’entra questa “trovata” con “la vera lotta di classe”?
Trasecoliamo. A noi sembra di aver capito dalla genuina dottrina marxista di cui siamo in grado (forse) di maneggiare niente più che l’ABC che il “tema” dell’Essere Umano è alle fondamenta del comunismo marxista (non di quello volgare, adulterato, certamente) e nella Gemeinwesen-Comunità Umana il suo sbocco rivoluzionario. Dalla data 1844, se non ci sbagliamo, è inciso sulla bandiera rossa il grido di guerra: “L’Essere Umano è la vera Gemeinwesen dell’uomo”. Firmato: Karl Marx. Amadeo Bordiga, un secolo dopo, non ha fatto che ripetere, e ritrasmettere a modo suo, lo stesso fondamentale concetto: “Il grande nemico del Capitale è l’Uomo” cioè l’Essere Umano, questo “strano personaggio” che, secondo taluni nostri amici, avremmo tirato fuori dal cilindro da un pò di tempo a questa parte nei nostri scritti.
Semmai qualcuno avesse tirato fuori dal cilindro questo “tema”, esso qualcuno nient’altro è che la crudele realtà che ci assilla nel terribile presente in cui si sperimenta sulla pelle degli uomini, degli esseri umani appunto, oggi direttamente anche dentro le metropoli dell’Occidente libero e democratico.
E comunque, giusto o sbagliato, il tempo del bla, bla, bla è scaduto come detto.
Una ultima cosa prima di finire con le chiacchere e rimandarvi al video che è la cosa davvero interessante che vi proponiamo. Oltre ad altre cose siamo sollecitati a dire quel che pensiamo sul senso della rivendicazione “libertà-libertà-libertà” scandito dalle piazze renitenti. In tutte le piazze renitenti del mondo fra l’altro: dall’Australia, alla Nuova Zelanda agli Usa e ovunque ci si confronti con una inaudita cappa d’oppressione (esercitata da chi? Dallo Stato, fino a prova contraria macchina borghese al servizio del Capitale). Che dire se non ripetere quello che abbiamo già detto: noi stiamo per difendere con le unghie e con i denti un Diritto (certamente borghese) conculcato dallo Stato, alla stesso modo che il prigioniero lotta, difende, rivendica tutti gli spazi di “libertà” possibili all’interno della galera nella quale è recluso. Questo è il senso della nostra difesa della “libertà” che agitiamo fra le piazze dei renitenti alle imposizione dello Stato del Kapitale, della Scienza del Kapitale, della Medicina del Kapitale.
Bando al bla, bla, bla qui nel video che si riferisce all’atto VI sulla piazza di Bordeaux si spiega bene e in concreto come si debba tradurre in pratica il “grido di dolore” della massa renitente: libertà-libertà-libertà!
Buona visione.
23 agosto 2021