Riceviamo e con la massima urgenza pubblichiamo il comunicato dei compagni del C.S. Vittoria di Milano nel quale si denunciano le pesanti condanne comminate dal tribunale dello Stato democratico al responsabile del SI-Cobas e a due militanti del “Vittoria”, rei confessi d’aver praticato e di praticare una coerente lotta di classe.
Come scrive il “Vittoria” questo è un pesante avvertimento, un pesante “monito preventivo contro chi prova ad essere realmente opposizione di classe ben al di fuori dal teatrino della politica istituzionale”. La mano pesante applicata dal tribunale della Repubblica democratica si inquadra in un contesto sociale e politico assai delicato in Italia ed in Europa.
In alcuni paesi – in Francia, in Belgio – la borghesia deve fronteggiare e cercare di sedare una rivolta sociale aperta, di piazza. Lo fa ricorrendo alle maniere forti, fino allo schieramento dei mezzi blindati a protezione dei palazzi del potere, come nella capitale francese l’8 di dicembre. I tribunali della repubblica francese e della monarchia belga sono anch’essi già al lavoro per “giudicare” centinaia e centinaia di proletari, rei di essere scesi in piazza con la dovuta e necessaria determinazione in quei paesi.
In Italia, la borghesia ha affidato, ha dovuto affidare al “governo di cambiamento” Lega/5 stelle il compito di sterilizzare il malcontento sociale, prevenendo per quanto possibile, la protesta di piazza e la rivolta sociale aperta. Come da punto numero Uno, prioritario ed essenziale, di contratto (non scritto), per il momento egregiamente esperito dai servi “sovranisti” al governo. Ma il controllo politico e sociale così realizzato è assai precario, assai incerto, soprattutto nella previsione che i venti della crisi capitalistica prendano, come è possibile, a diventare improvvisamente tempesta.
Siamo in dovere di scusarci in qualche modo. Abbiamo detto (nella nostra risposta al fanfarone Di Maio che affetta “solidarietà” verso la rivolta sociale dei gilet francesi) che “in Italia, per il momento, non serve castrare nessuno. Basta il metadone iniettato nella società…” dimenticando che, oltre al metadone, la borghesia sta già usando il bastone contro quelle esigue minoranze, come i compagni del SI-Cobas e del “Vittoria”, che con coerenza e coraggio stanno in prima linea nello scontro di classe, pur in un contesto generale avverso e disgraziato.
Chiediamo ai compagni che ci seguono di dare la massima diffusione possibile al comunicato del C.S. Vittoria. Di restare pronti ad essere presenti a tutte le iniziative che si vorranno indire per rispondere a questo pesante monito rivolto contro tutti noi.
SOLIDARIETA’ DI CLASSE AI COMPAGNI DEL
SI-COBAS E DEL “VITTORIA” PERSEGUITATI DAI
TRIBUNALI DELLO STATO DEMOCRATICO!
10 gennaio 2019
Inviamo alcune riflessioni a caldo, che invitiamo a far girare, sulla pesante condanna per lo sciopero della logistica alla DHL di Settala (MI)
La sentenza di ieri 8 gennaio per lo sciopero davanti ai
cancelli della DHL di Settala del marzo 2015 parla da sola:
1 anno e 8 mesi al Coordinatore nazionale del S.i.Cobas e ad altri compagni del S.i.Cobas e del C.s.a Vittoria
2 anni 3 mesi e 15 giorni ad una compagna del C.s.a Vittoria
2 anni 6 mesi e 5 giorni ad un compagno del C.s.a Vittoria
Una sentenza che
rappresenta un
atto
repressivo
inaudito per la sua gravità perché scientificamente
comminata quale atto intimidatorio e segnale politico ad un'opposizione
di classe che sta trovando una sua strada nella concretezza nelle lotte
provando a indicare una prospettiva più complessiva di
trasformazione dei rapporti di produzione.
Non ci sentiamo certo vittime e
sarebbe
quasi
ridicola la
formulazione di questa sentenza per una giornata di mobilitazione dove
non si è registrato alcun benché minimo atto di
tensione, come dimostrato da tutto l'iter processuale e dalla stessa
richiesta d'assoluzione da parte del PM, se non fosse che proprio
questo dato è quello che segnala la portata di questo attacco
repressivo così grave e sopra le righe persino da un punto di
vista giuridico.
Il dato sostanziale che
però ci
interessa
sottolineare è come questa condanna rappresenti una chiara
rappresaglia e monito preventivo contro chi prova ad essere realmente
opposizione di classe, lottando giorno dopo giorno per condizioni di
vita e di lavoro migliori, in una prospettiva che è
però quella di trasformazione radicale di una società
basata sullo sfruttamento di classe.
Un'opposizione di classe che non si
pone su
un piano
di
compatibilità generale, tenendosi ben al di fuori dal teatrino
della politica istituzionale, che prova a dare organizzazione ad un
immaginario che renda possibile e praticabile l'idea di una
società senza più classi né sfruttamento
Questa è anche una
sentenza che
dichiaratamente si
pone quale ulteriore elemento di un'escalation repressiva di
ciò che si rappresenta come una guerra a bassa
intensità che ha visto dei compagni e delle
compagne del Vittoria ricevere a fine dicembre 2018 una condanna a
diversi mesi per la loro partecipazione alla lunga ed eccezionale lotta
all'Esselunga di Pioltello (che record 2 condanne in venti giorni
.....), che ha visto un pesante attacco a militanti del movimento per
il diritto all'abitare a Milano come a Cosenza come in altre
città d'Italia, con l'accusa (anche questa ridicola se non
fosse gravissima) di organizzazione a delinquere ……
con la finalità di occupare le case e dare un tetto a chi non
se lo potrebbe altrimenti permettere.
E citiamo solo gli ultimi atti che
da un
punto di
vista
qualitativo ci sembra vadano oltre la "normalità" repressiva
scusandoci per eventuali dimenticanze.
Questa sentenza che,
anticipandolo,
si
colloca
inoltre nel solco delle scelte repressive del razzista e xenofobo
decreto "sicurezza", arriva dopo un susseguirsi di denunce, fermi,
cariche poliziesche, intimidazioni ai delegati e ai lavoratori del
S.i.Cobas, fino ad arrivare alla denuncia per "estorsione" al
coordinatore nazionale colpevole unicamente di essere quadro dirigente
di un sindacato che ha sconquassato i tavoli del potere e del comando
dei padroni della logistica collusi con organizzazioni malavitose e
mafiose e sostenuti dai diversi potentati politici ed economici locali
su tutto il territorio nazionale.
Vogliono colpire le lotte, vogliono
ridurre
al
silenzio i
militanti che più si espongono, vogliono dare un segnale
evidente di scontro senza più mediazioni per una
società sempre più autoritaria che propone
disvalori sempre più dichiaratamente fascisti, razzisti,
sessisti e xenofobi.
Una società dove la crisi
del modo
di
produzione
capitalistico taglia progressivamente ogni tipo di mediazione dal punto
di vista economico, politico e istituzionale, in un contesto di lenta
ma continua fascistizzazione culturale.
Questa sentenza è
inoltre
un’ulteriore conferma esplicita della caduta delle illusioni
legalitarie. La conferma che lo stato di diritto è un
illusione borghese.
Quando un diritto
sostanziale come
il
diritto di
sciopero è così duramente e chiaramente colpito sia
normativamente che a livello repressivo, con sentenze condanne e
arresti, vuol dire che il passaggio verso un sistema autoritario avanza
a passi sempre più marcati.
In questo quadro la nostra risposta
è e
sarà
quella di sempre e cioè di non retrocedere di un passo dal
sostenere ogni fiammata di lotta di classe come anche ogni piccolo
tassello di ricomposizione, unità e organizzazione dal basso
che la possa sostenere, sviluppare e valorizzare.
E continueremo ugualmente a
sostenere e
praticare lo
sciopero,
e le altre lotte sociali, ricordando che è lo strumento
principe e arma potente della lotta di classe.
Sappiamo benissimo che
questo
entrerà sempre
più in collisione con un sistema economico, politico e sociale
fondato su interessi inconciliabili in rapporto a quelli delle classi
subalterne, ma sappiamo anche che non ci sarà giustizia
sociale senza un mondo di liberi e uguali che abolirà lo
sfruttamento e tutti i mezzi che lo mettono in atto.
Contro la repressione, il
fascismo,
il
razzismo, il
sessismo, la xenofobia.
Contro una
società basata
sullo
sfruttamento
di classe.
I compagni e le compagne
del
C.s.a Vittoria
info@csavittoria.org
– www.csavittoria.org
Milano 9 dicembre 2018