La corrente politica “sovranista di sinistra” o “proletaria-patriottica” di cui in Italia è stata battistrada la pattuglia del Campo Antimperialista (ora raccolta in una cosa denominata “Programma 101”) è in pieno fermento, specie dopo l’esito tellurico sul piano politico-istituzionale delle elezioni del 4 marzo. Nel suo flusso si sono di recente pienamente immessi, fra gli altri, gli ultrastalinisti e superpartigiani dei Carc.
Promossa da questa corrente, si è tenuta a Roma il 16 di giugno una conferenza “per un governo costituente di salute pubblica e per un nuovo CLN”. Un nuovo Comitato di Liberazione Nazionale, dato che il problema centrale ed esiziale sul tappeto è di “liberare la Nazione”, liberare la Patria dai vincoli e dai ceppi a cui è soggiogata dai poteri oligarchici europei ed atlantici che ne impediscono un sano e progressivo sviluppo e da cui derivano i patimenti “del popolo” italiano.
Raccomandiamo senz’altro la presa visione degli interventi di quest’assise. E’ consigliabile la previa assunzione di qualche pillola onde evitare di dare di stomaco. (1) In particolare segnaliamo l’intervento del Segretario dei Carc, quello del “responsabile della formazione” dei Carc stessi (“formazione”: mamma mia!), del noto leader e trascinatore del Campo Antimperialista e di “Programma 101” e della vera guest-star dell’evento ossia “l’economista” Antonio Maria Rinaldi, uno dalla parlantina sciolta e brillante capace di far spellare le mani al popolo dagli applausi. Uno cresciuto alla scuola di quel Paolo Savona diventato la bandiera attorno alla quale “sovranisti” e patrioti vari nei giorni caldi della crisi istituzionale hanno chiamato “il popolo” a stringersi minacciando sfracelli e che ora, a crisi risolta, è assiso piuttosto tranquillamente in una poltrona ministeriale del “governo di cambiamento” Lega-5 stelle. Potete saltare l’intervento di un tale rappresentante dei 5 stelle invitato e presente alla conferenza, 5 stelle che comunque rappresentano, per i nostri “sovranisti di sinistra”, la componente del governo “di cambiamento” con cui interloquire e chi si tratta “di condizionare” e di “spingere in avanti” con la pressione popolare per il “vero e concreto rispetto” degli impegni sottoscritti nel famoso contratto di governo.
Se raccomandiamo la presa visione di quella roba lì non è perché valutiamo promotori e partecipanti per qualcosa di diverso da quello che sono, cioè degli scalzacani. Scalzacane borghese il noto economista e scalzacani sotto-borghesi i “patrioti di sinistra” vari in fermento. Occorre piuttosto avere piena coscienza della spinta e della corrente sotterranea sociale e politica che si esprime, oggi, attraverso questi soggetti dal peso specifico, oggi, pari a zero. Per capirci: si ricorderà il fragoroso e totale fallimento dei fasci mussoliniani nel 1919, senza con questo paragonare la figura e la caratura del socialista-rinnegato, del socialista-bastardo, del socialista-nazionale Benito Mussolini alla caratura delle attuali poltiglie politiche “sovraniste” di destra e di sinistra.
Veniamo al succo ben sintetizzato nell’intervento del “responsabile della formazione” dei Carc: l’attuale governo Lega-5 stelle che esprime con tutte le inevitabili contraddizioni la “volontà di cambiamento del popolo”, rappresenta “un passo verso un governo costituzionale di salute pubblica”, un passo verso l’obiettivo di un vero governo “popolare e sovranista”. Occorre quindi, per i patrioti e “sovranisti” di sinistra, “sostenere questo governo con la mobilitazione delle masse popolari”.
Si pretende di replicare qui, precipitati sempre più nell’abisso, la tattica dei movimentisti di sempre: ricordiamo l’insediamento del governo Prodi anno 2006 (il famoso e famigerato “governo amico”) e la “pressione”, “il pungolo” che l’estrema sinistra movimentista (compresi purtroppo taluni nostri compagni usciti non per caso dall’organizzazione) pretendeva di esercitare su di esso, con gli esiti pietosi che sappiamo.
Il singolare dato di fatto che ne esce è un governo “di cambiamento” Lega-5 stelle sostenuto “criticamente” (nessuna firma cambiale in bianco, ci mancherebbe altro) dai “sovranisti” di sinistra e da quelli di destra. Da uno spettro politico che va dai superpartigiani dei Carc ai neofascisti di Casapound, i quali neofascisti anch’essi e per gli stessi identici motivi dichiarano il loro appoggio critico al governo, aspettandolo pure loro al varco del rispetto “degli impegni sociali” sottoscritti nel contratto. Noi non ci scandalizziamo affatto di questo “esito singolare” (e assai provvisorio) scaturito dalla scossa del 4 marzo. Lo abbiamo già ricordato in altre occasioni: un Palmiro Togliatti (e non gli scalzacani dei Carc!) è arrivato ad appoggiare persino un governo di Badoglio. Lo ripetiamo: il criminale di guerra e gerarca fascista Pietro Badoglio! Non ci stupiamo quindi delle oggettive intese trasversali fra odierni neofascisti e superpartigiani stalinisti i quali tutti – anche qui lo ricordiamo ancora una volta – riconoscono in pieno la validità della Carta costituzionale su cui la repubblica democratica italiana è fondata.
L’alquanto terrificante scenario che queste manovre presagiscono è di due frazioni borghesi che si contendono la gestione del potere cercando di utilizzare come massa di manovra la classe lavoratrice d’Italia: da una parte l’attuale spregevole opposizione liberal-democratica (con le strutture del sindacato di regime Cgil); dall’altro il “governo di cambiamento” con la sua demagogia sociale (e con “il pungolo” della “mobilitazione delle masse popolari” promessa dagli scalzacani patrioti di sinistra e, forse, dal sindacato alternativo e di base USB).
Noi diciamo che questo governo “di cambiamento” va denunciato e combattuto per il piano politico borghese e antiproletario di cui è portatore in entrambe le corna che lo compongono, nel quale intende irretire e inchiodare il proletariato d’Italia. Diciamo che bisogna tenere gli occhi bene aperti sulla svolta autoritaria (democratico-autoritaria come altrove abbiamo spiegato) che la borghesia italiana prepara in questa fase di transizione anche attraverso questo governo giallo-verde a cui ha dato il via libera.
Dentro come siamo in essa, fase di transizione, le frazioni borghesi sondano, testano, sperimentano nuovi equilibri, nuove combinazioni politiche per la gestione autoritaria del potere necessaria al capitalismo italiano se non vorrà che il suo Stato nazionale vada in frantumi (en passant: più di qualche leghista della prima ora, cioè padanista o “catalanista” attende anch’esso al varco il fanfarone Salvini ebbro, molto provvisoriamente, di strepitosi successi. Così come al Sud i vari masanielli alla De Magistris o alla Emiliano, attendono pure essi al varco gli imbonitori 5 stelle…). In questa luce si spiega il fatto che dei borghesi di un certo rango e orbitanti in certi ambiti (nella conferenza, come si sente nell’intervento del “responsabile formazione” dei Carc, è evocato l’appoggio all’iniziativa di un alto papavero di governo, il sottosegretario panstellato Barca Caracciolo, già partecipe ai governi Berlusconi…) si abbassino ad annusare quel che si agita nel calderone degli scalzacani “sovranisti” di sinistra. Per essi borghesi tutto fa brodo in questa fase, tutto quanto possa essere utile per mantenere il controllo politico sul proletariato, per prevenire ogni suo possibile movimento verso la sua propria autonomia e indipendenza di classe. A questo fine ed in questa fase possono essere utili persino gli scalzacani “sovranisti”.
Buona visione.
(1) Per la presa visione collegatevi al sito del Campo Antimperialista, andate sul pezzo “la sinistra patriottica in marcia”, lì trovate il link per i video. Ci raccomandiamo la pastiglia per il voltastomaco…